Manutenzione dei fossi, in Toscana agricoltori e Consorzi Bonifica la fanno insieme

Siglato il protocollo d’intesa fra la Cia Toscana (e le altre organizzazioni agricole) con i Consorzi di Bonifica, con l’obiettivo di difendere meglio il territorio. La firma sul protocollo è avvenuta a Firenze in occasione di Expo Rurale, nello stand della Regione Toscana.

Gli agricoltori – «Con la sottoscrizione del protocollo – ha commentato Giordano Pascucci, presidente Cia Toscana – sono stati assunti impegni importanti sia per la messa in sicurezza del territorio che per avviare un nuovo patto per l’acqua in Toscana. Siamo soddisfatti anche perché viene riconosciuta sia l’utilità della permanenza dell’agricoltura produttiva, specialmente negli ambiti rurali e montani, che la presenza diffusa sul territorio delle imprese agricole, soggetti preziosi ed insostituibili per la sistemazione e manutenzione del territorio, per la salvaguardia del paesaggio agrario e per la cura e mantenimento dell’assetto idrogeologico. Questo è un primo passo importante, guardando al futuro sollecitiamo la Regione Toscana ad avviare il confronto sul riordino legislativo in materia di suolo e risorse idriche e ribadiamo che il riconoscimento e la valorizzazione della multifunzionalità dell’impresa agricola dovrà trovare adeguato spazio nella nuova legge regionale».

Consorzi Bonifica – La possibilità è particolarmente utile per le zone di montagna e per i piccoli torrenti e canali d’irrigazione che si trovano in prossimità o all’interno dei terreni agricoli. Affidare alcuni interventi minori (ma non meno importanti), come il taglio della vegetazione e la ripresa delle frane alle aziende agricole locali, con la progettazione e il coordinamento dei Consorzi di Bonifica, vuole essere un modo per risparmiare risorse, ridurre i tempi dei lavori e permettere contemporaneamente alle aziende di avere una fonte di reddito in più, nell’attuale fase di difficoltà economica. «Il Protocollo vuole contribuire a ridurre la fuga dalle campagne e dalle zone montane – spiega il presidente Urbat (Consorzi di bonifica), Fortunato Angelini – una delle concause dell’abbandono dei corsi d’acqua che provoca notevoli danni anche a valle. Intendiamo ridare prospettive e opportunità ai giovani agricoltori che ritornano con passione e professionalità ad avviare aziende e attività agricole».

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