Piano agricolo forestale, in Toscana 66 milioni di risorse

Oltre sessantasei milioni pronti e da spendere da qui alla fine dell’anno. Sessantasei milioni e mezzo per pesca, agricoltura, zootecnia e foreste, compreso il servizio antincendio. E’ la quota per l’anno in corso del piano regionale agricolo forestale 2012-2015, il cui documento di attuazione, presentato dall’assessore Gianni Salvadori, ha ricevuto il via libera dalla giunta regionale.

I fondi – Sessantasei milioni ripartiti in 106 linee diverse di intervento, a cui si aggiunge un finanziamento per il neonato ente “Terre Regionali della Toscana”, che ha inglobato Alberese, Cesa e tutte le altre aziende agricole di proprietà della Regione per gestire quel patrimonio (e i boschi) in maniera più razionale ed efficace. Assieme all’ente è nata anche la “Banca della terra”, primo esempio in Europa di strumento pubblico per favorire l’accesso degli imprenditori privati ai terreni agricoli e forestali del demanio regionale: un modo per recuperare terreni nel tempo abbandonati, riducendo in qualche caso anche il rischio di alluvioni e frane, e un’opportunità di lavoro in particolare per i giovani. Nel dettaglio 24 milioni andranno a beneficio dei settori agricoltura e zootecnia. Altri 30,7 milioni sono destinati alle foreste, comprese le risorse necessarie alla lotta agli incendi boschivi ed altre utili a finanziarie progetti di sistemazione dei versanti per le aree a rischio idrogeologico. Cinque milioni sono stati stanziati per la gestione faunistico-venatoria e 1,8 milioni per pesca ed acquacoltura. Gli ultimi cinque milioni serviranno a cofinanziare altri piani.

Obiettivi – Il primo obiettivo delle azioni messe in campo è quello di aiutare a consolidare, accrescere e diversificare il vasto comparto che ruota attorno all’agricoltura, privilegiando uno sviluppo rurale sostenibile e l’uso sostenibile del territorio: sostegno dunque al miglioramento della competitività e alle produzioni di qualità, alla qualità dell’ambiente, del paesaggio e della vita stessa nelle zone rurale, tutela delle razze autoctone ad esempio e conservazione della biodiversità, ma anche porte aperte ad una diversificazione dell’economia rurale, integrazione tra attività agricole ed altre attività economiche locali, aiuti per la promozione delle produzioni agroalimentari e sviluppo delle filiere agroindustriali. Tante strategie che trovano riferimento nel Piano regionale agricolo forestale.

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