Moria api e stop UE: Agrofarma chiede riapertura senza evidenze scientifiche

La Commissione UE continua ad annunciare la riduzione degli usi consentiti di alcuni agrofarmaci, tacciati di essere causa della moria delle api. Alla luce di ciò, Agrofarma– Associazione nazionale imprese agrofarmaci che fa parte di Federchimica – auspica che presto si proceda con una riapertura del tavolo di discussione che permetta di prendere decisioni basate esclusivamente su evidenze scientifiche e non sull’onda dell’emotività o di un pericoloso allarmismo.

Mancanza scientifica – Le decisioni della Commissione si basano attualmente su evidenze scientifiche scarse e incomplete e non tengono conto dei riscontri della comunità scientifica internazionale, la quale ha confermato che la causa della moria delle api è un fenomeno estremamente complesso la cui origine è di tipo multifattoriale, mentre non esistono ad oggi evidenze scientifiche che dimostrino un nesso di causa effetto diretto tra l’impiego di agrofarmaci e lo spopolamento degli alveari.

Moria api – Agrofarma riconosce che il declino della popolazione delle api rappresenta un’importante sfida per l’agricoltura moderna. Tuttavia, ritiene fondamentale che gli sforzi di tutti i soggetti istituzionali e imprenditoriali coinvolti si concentrino nell’individuazione delle reali cause di tale fenomeno.
L’Associazione continuerà a sostenere lo sforzo degli agricoltori che continuano così ad essere privati di prodotti che, utilizzati in maniera corretta e responsabile, rappresentano una tecnologia tra le più innovative e un fondamentale mezzo per la difesa di colture strategiche per l’economia agricola nazionale.
Agrofarma, che si impegnerà comunque verso il rispetto delle nuove norme,  rimane disponibile ed aperta al dialogo su questi temi con le autorità responsabili, con gli apicoltori e con tutti coloro i quali siano interessati a trovare soluzioni efficaci che tutelino il complesso degli attori del settore agricolo.

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