Tabacco, in campo strategia operativa per tutela della filiera

“Stiamo mettendo in campo una strategia operativa di ampio respiro per la tutela della filiera del tabacco in Italia, perché si tratta di un comparto che impiega migliaia di lavoratori e rappresenta un prodotto storico per il nostro Paese. Su mia iniziativa, lunedì scorso, a margine del Consiglio dei Ministri dell’Agricoltura a Bruxelles, abbiamo riunito intorno ad un Tavolo i principali Paesi produttori proprio per discutere del futuro del settore e trovare tutti gli strumenti necessari per il sostegno ai produttori e ai lavoratori impiegati. In quell’occasione abbiamo condiviso un documento comune nel quale, tra l’altro, si sottolinea l’ingiusta discriminazione subita dal settore tabacchicolo in occasione del recente compromesso sulla Pac. Questo incontro è stato un segnale importante, che costituisce un primo passo per tenere alta l’attenzione sul comparto”. Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Nunzia De Girolamo sugli interventi per la filiera tabacchicola in Italia.

Interventi interni
– “Oltre al piano europeo – ha proseguito il Ministro –, stiamo lavorando a livello interno per individuare i mezzi più appropriati di intervento. Ho avuto modo proprio ieri di concludere i miei incontri con tutte le principali manifatture nazionali ed internazionali operanti in Italia in merito agli accordi di filiera e sulle principali questioni relative al tabacco. Si tratta di salvaguardare una coltivazione che nel nostro Paese ha raggiunto un livello qualitativo eccellente e che, per essere mantenuto, necessita di un impiego di manodopera significativo”. “Sempre con lo stesso obiettivo – ha concluso De Girolamo – ho promosso la costituzione di un Gruppo di lavoro presso il Ministero per l’analisi delle misure dello Sviluppo Rurale e di OCM unica che possano essere utilizzate in favore e per il rilancio della tabacchicoltura in Italia. Questa task force vede il contributo decisivo delle Regioni e dei rappresentanti dei produttori, perché è necessario lavorare in favore di quelle zone rurali del Paese che trovano nelle coltivazioni di tabacco una delle fonti più importanti dal punto di vista occupazionale ed economico”.

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