Pesticidi, il Veneto studia come difendere agricoltura e ambiente

L’agricoltura – a livello globale – sta registrando un incremento dell’uso di pesticidi sistemici ad alta persistenza che presentano elevati livelli di tossicità, in particolare per gli invertebrati, comprese le api. Questa “impennata chimica” può rappresentare una grave minaccia per la biodiversità e l’ecosistema, che vanno invece salvaguardati. Allo scopo di individuare i rischi che possono derivare per l’ambiente e la salute pubblica, ma anche per migliorare le conoscenze su questa tipologia di fitofarmaci e soprattutto per cercare delle soluzioni alternative al loro uso e modalità di impiego compatibili con l’ambiente, un gruppo di scienziati indipendenti appartenenti a vari Paesi ha dato vita, nel 2009, ad una Task Force sui pesticidi sistemici. Una trentina di esperti di questa rete internazionale si incontrerà a Padova e Legnaro dal 5 all’8 novembre in occasione del 7° Simposio Internazionale sui pesticidi sistemici. L’evento, che vede in prima fila anche Veneto Agricoltura e Università di Padova, prenderà il via martedì 5 (ore 9,30) presso il Palazzo del Bo, sede storica dell’Ateneo patavino, mentre tutti i seminari e i focus in programma dal pomeriggio dello stesso giorno inaugurale fino a venerdì 8, si svolgeranno a Legnaro (Pd), presso la Corte Benedettina di Veneto Agricoltura.

Coesistenza – E’ dunque possibile difendere le colture agricole e allo stesso tempo la salute delle persone, salvaguardando nel contempo gli ecosistemi e la biodiversità, a partire dagli insetti impollinatori come le api? Nei quattro giorni del Simposio si discuterà proprio su questi aspetti. In particolare, nella giornata di venerdì 8, al centro delle riflessioni saranno posti i “neonicotinoidi”, potenti fitofarmaci al bando in Italia dal 2008 come concianti (sostanze chimiche usate sul seme per proteggerlo) su mais, grazie ai decreti di sospensiva al loro utilizzo avviati dall’allora Ministro all’Agricoltura Luca Zaia. La stessa Unione Europea sta confermando la messa al bando di questi prodotti, allineandosi a quanto l’Italia aveva anticipato proprio con i decreti Zaia. Una volta tanto, spetta all’Unione Europea adeguarsi all’Italia e non viceversa. I lavori e i risultati della Task Force saranno messi a disposizione dei tecnici, agricoltori e apicoltori, in particolare saranno forniti aggiornamenti scientifici e normativi.

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