Piano paesaggistico Toscana: ecco le modifiche, vince l’agricoltura. Rossi: ‘Incomprensioni superate’

E’ stata approvata dalla Giunta regionale in tarda serata di ieri la risposta alle osservazioni pervenute sul Piano paesaggistico. E’ in corso dalle 15 di oggi (venerdì 5 dicembre), la conferenza stampa a Palazzo Strozzi Sacrati con gl assessori  all’urbanistica Anna Marson e all’agricoltura Gianni Salvadori. (SEGUONO AGGIORNAMENTI)

Piano paesaggistico, Rossi: "Superate le incomprensioni, ora c’è accordo con gli agricoltori" – Sul Pit, il Piano paesaggistico della Toscana, ora c’è accordo fra la Regione e le organizzazioni rappresentative degli agricoltori: Cia, Coldiretti, Confagricoltura, Legacoop Agroalimentare e Confcooperative.  "Sono state superate positivamente le incomprensioni e gli equivoci che erano emersi  dopo l’adozione del piano da parte del Consiglio Regionale". Lo ha detto il presidente Enrico Rossi, dopo che si sono svolti incontri con gli assessori Marson e Salvadori e diverse riunioni con tecnici sia della Regione che delle organizzazioni agricole. "E’ stato un lavoro proficuo – ha sottolineato il presidente – che ha portato a superare le divergenze dopo una lunga serie di confronti, anche serrati, sulle previsioni che avevano dato luogo alle incomprensioni, e che si sono concretizzate in specifiche osservazioni da parte delle associazioni degli agricoltori".
 
"Le modifiche
che saranno introdotte nel testo in risposta alle osservazioni – ha spiegato Rossi –  consentiranno di migliorare e qualificare ulteriormente il piano paesaggistico, eliminando ogni fraintendimento sulla natura delle disposizioni e sugli obiettivi di valorizzazione dell’agricoltura che vogliamo perseguire. Grazie a queste modifiche il Pit riuscirà a valorizzare ancora meglio  il  ruolo dell’agricoltura, soprattutto sul piano della multifunzionalità, che oggi viene enfatizzato dalle politiche europee e si riuscirà ad ottenere anche uno snellimento delle procedure, che andrà a beneficio di tutti. E’ un lavoro impegnativo. Ringrazio per questo tutti coloro (assessori, tecnici e organizzazioni agricole), che con il loro lavoro hanno consentito di approfondire in modo proficuo il merito delle osservazioni".
 
Ecco i punti principali del Piano paesaggistico che valorizzano il settore agricolo:

 Tutela del territorio agricolo contro l’eccessiva urbanizzazione – Il  piano contiene misure volte a evitare il consumo e la frammentazione del territorio agricolo, sia in collina, sia in pianura e a fondovalle, per opere di urbanizzazione non agricole. Questo darà  nuove possibilità di sviluppo anche all’agricoltura periurbana.
Recupero delle aree già agricole ricolonizzate da arbusteti o boschi – Con la revisione della definizione di bosco, e della conseguente tutela paesaggistica imposta dalle norme statali, sarà  possibile il recupero di aree ex agricole invase dal bosco negli ultimi decenni, dando così impulso allo sviluppo dell’agricoltura e dando opportunità anche ai giovani ‘senza terra’ che vogliono dare avvio ad imprese agricole.
Qualità dei paesaggi rurali – Il piano paesaggistico rivolge una nuova attenzione alla qualità dei paesaggi rurali. Potranno essere promossi specifici "progetti di paesaggio" per i diversi territori rurali, per  garantire un’immagine coerente dei luoghi, con procedure semplificate per le trasformazioni che vanno in questa direzione.
Osservatorio regionale per il paesaggio – Un osservatorio regionale per il paesaggio, che sarà articolato sul territorio, garantirà  la possibilità di valutare tutte le questioni che dovessero presentarsi in futuro, promuovendo anche eventuali  integrazioni o modifiche. Sarà questo uno strumento importante perché il piano possa configurarsi nel tempo come strumento di valorizzazione reciproca fra paesaggio e agricoltura.

"Con la rielaborazione della disciplina di piano che stiamo portando a termine – ha concluso Rossi –  vengono definiti meglio i caratteri, le finalità ed i limiti delle diverse disposizioni e si  forniscono  indicazioni chiare agli Enti di pianificazione.  Il lavoro in corso ha l’obiettivo di evidenziare più chiaramente – ha sottolineato ancora il presidente –  il valore essenziale della buona agricoltura come componente primaria del paesaggio ed argine fondamentale ai fenomeni di abbandono e  di consumo di suolo". "In questo quadro inoltre – ha aggiunto Rossi –  viene sciolto ogni dubbio su una delle principali richieste del mondo agricolo, ossia  che non possono esserci interferenze nelle scelte colturali delle imprese agricole da parte degli strumenti di pianificazione territoriale e paesaggistica, fatti salvi, naturalmente,  i casi specifici previsti dal Codice del paesaggio". "Entro la fine della legislatura, grazie all’approvazione definitiva  del Piano e alla nuova Legge sul governo del territorio – ha concluso il preseidente Rossi –  porteremo a termine un lavoro che pone la  Toscana all’avanguardia nelle politiche di difesa del territorio, contro un degrado le cui conseguenze sono sotto gli occhi di tutti e riusciremo a coniugare tutela e sviluppo, regole certe e semplificazione, salvaguardia del paesaggio  e valorizzazioeconomica, a partire dall’agricoltura".

L’assessore all’agricoltura Gianni Salvadori: "Agricoltura competitiva e sostenibile con ambiente e paesaggio" – "Il lavoro che abbiamo fatto sarà utile alla Toscana, perchè sancisce in maniera chiara e definitiva, che l’agricoltura deve essere, contemporaneamente, competitiva e sostenibile con l’ambiente e il paesaggio. Questo è un indirizzo strategico per l’agricoltura che viene individuato anche attraverso il Pit ". Così l’assessore all’agricoltura e foreste, Gianni Salvadori, ha commentato oggi pomeriggio il lavoro che è stato fatto in relazione al Pit, il piano paesaggistico della Toscana. Salvadori ha sottolineato come sia stato un lavoro che ha "coinvolto la giunta nel suo complesso" ed ha invitato a leggere il Pit in combinato con la legge 65/2014, la nuova legge urbanistica, annunciando anche una modifica, che verrà portata in giunta entro un paio di settimane, al regolamento forestale. "Questo permetterà – ha spiegato sul punto – di non dover chiedere, fra l’altro, autorizzazioni paesaggistiche (ex lege Galasso) per riportare all’agricoltura le aree che erano state abbandonate negli ultimi decenni e invase dal bosco". Salvadori ha poi esemplificato alcune delle migliorìe apportate grazie al lavoro congiunto che ha coinvolto anche le associazioni agricole. "I regolamenti urbanistici della stragrande maggioranza dei Comuni a vocazione viticola – ha detto – finora chiedevano a chi volesse impiantare un vigneto di ottenere il permesso a costruire, ora è stato stabilito per legge che questo non sarà più necessario, se non vi sono altre norme vincolanti specifiche in quel territorio. In questo modo abbiamo risolto, in maniera definitiva, le prassi a volte vessatorie, che venivano imposte". Infine Salvadori ha precisato che la nuova normativa spiegherà in maniera chiara, senza equivoci, a quali soggetti sono indirizzate le previsioni del Piano. "Sono elencate chiaramente, in un articolo che ora è il 3 bis della disciplina d’uso– ha detto – quello che in questi mesi abbiamo definito la gerarchia delle fonti." Salvadori ha ribadito i ringraziamenti "per questo provvedimento, che è decisivo per la Regione Toscana" a "tutti coloro che vi hanno lavorato in questi mesi, ed in particolare alle associazioni agricole."

I COMMENTI DEL MONDO AGRICOLO

CIA TOSCANA – Piano Paesaggistico, giusta valorizzazione dell’agricoltura da parte della Regione. Cia Toscana: «Condividiamo le modifiche» – «Il nostro lavoro, iniziato nel mese di maggio e proseguito fino ad oggi, ha dato i risultati auspicati. Siamo molto soddisfatti per l’approvazione, da parte della Giunta Regionale della Toscana, delle modifiche al Piano Paesaggistico (Pit). Le divergenze e incomprensioni nate dopo la presentazione del Piano da parte del Consiglio regionale sono state superate ed è stato riconosciuto, come la Cia ha sostenuto fin dal primo momento, che tutta l’agricoltura toscana rappresenta una risorsa paesaggistica». E’ questo il primo commento di Luca Brunelli, presidente della Cia Toscana dopo la conferma dell’avvenuta modifica del testo del piano in risposta alle osservazioni pervenute. Un testo, sottolinea la Cia, che esce profondamente trasformato rispetto al Piano adottato il 2 luglio scorso. In pratica, come hanno sottolineato sia il presidente Rossi, sia gli assessori Salvadori e Marson nella conferenza stampa di questo pomeriggio, “non possono più esserci interferenze nelle scelte colturali delle imprese agricole da parte degli strumenti di pianificazione territoriale e paesaggistica, fatti salvi, naturalmente, i casi specifici previsti dal Codice del paesaggio”.
«Accogliamo con soddisfazione – precisa Brunelli – il fatto che le nostre proposte siano state pienamente recepite nel nuovo testo. Diamo atto alla Regione, al presidente Rossi, agli assessori Salvadori e Marson ed ai loro rispettivi uffici, di aver mantenuto l’impegno preso e dell’ottimo lavoro portato a termine nei confronti dell’agricoltura della nostra regione. Adesso ci siamo – prosegue Brunelli – è stato eliminato ogni fraintendimento; ora sono chiari i compiti ed i limiti della pianificazione urbanistica e paesaggistica; sono sparite le indicazioni rivolte a “limitare” le scelte imprenditoriali degli agricoltori, si è scelta la strada di una valorizzazione del paesaggio rurale fondata sulla centralità dell’agricoltura. Si tratta di un testo sostanzialmente buono che potrà essere ancora migliorato nel passaggio in Consiglio Regionale – soprattutto per quanto riguarda le “schede di ambito”-, che speriamo si concluda con la rapida e definitiva approvazione del Piano. Con il nostro Dossier – aggiunge Brunelli – ci siamo messi da subito a disposizione per un confronto aperto e costruttivo che, pur partendo da una critica radicale dell’impostazione di parti rilevanti del Piano, portasse alla costruzione di un Piano Paesaggistico condiviso, che potesse dare certezze normative agli operatori e impulso ad uno sviluppo delle aree rurali e dell’agricoltura incentrato sull’innovazione, la competitività, il dinamismo economico e la valorizzazione delle risorse produttive, ambientali e paesaggistiche del territorio.». In sintesi il Piano Paesaggistico si prefigge la tutela del territorio agricolo contro l’eccessiva urbanizzazione; il recupero delle aree già agricole ricolonizzate da arbusteti o boschi; la qualità dei paesaggi rurali e un osservatorio regionale per il paesaggio, che sarà articolato sul territorio, garantirà la possibilità di valutare tutte le questioni che dovessero presentarsi in futuro, promuovendo anche eventuali integrazioni o modifiche.

Un lungo lavoro quello della Cia per portare un contributo concreto al miglioramento del testo originale della Regione, apparso fin da subito restrittivo e penalizzante verso la cosiddetta ‘agricoltura specializzata’ (vino, ortofrutta, florovivaismo). Già nel mese di maggio – quando il Piano paesaggistico non era all’attenzione della cronaca – la Cia Toscana organizzò un seminario a Firenze per approfondire la tematica; il 2 luglio, giorno dell’adozione del Piano, la Cia uscì sulla stampa definendolo fin da subito un documento ‘luci ed ombre’ e auspicando che il territorio non diventasse una cartolina. I mesi estivi poi sono serviti per redigere un dettagliato Dossier sul PIT presentato nei primi giorni di settembre alla Regione Toscana e alla stampa.  

 

 

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