L’agricoltura si scopre digital. I più ‘app’ sono i contoterzisti

Presentata a Eima 2016, la terza fase della ricerca su digital, tecnologia e agricoltura. Dopo aver coinvolto nelle due precedenti edizioni rispettivamente gli agricoltori e i consulenti in agricoltura, l’indagine – presentata in occasione del convegno “Agricoltura digitale: le opportunità di oggi, le idee per il futuro” da Nomisma e Image Line (nell’ambito dell’AgroInnovation Tour) – analizza come la categoria dei contoterzisti agromeccanici si approccia a internet e alle nuove tecnologie.

smartphoneIl peso del contoterzo I contoterzisti costituiscono, infatti, una parte importante dell’indotto generato dalle aziende agricole italiane. I servizi erogati dalle imprese agromeccaniche per conto terzi ammontano ad oltre 3,7 miliardi di euro, corrispondenti ad una superficie lavorata di circa 7,5 milioni di ettari*. Inoltre, come evidenziato dai rappresentanti delle rispettive associazioni nel corso del convegno, questa categoria riveste un ruolo cruciale nel processo di digitalizzazione dell’agricoltura e nella diffusione capillare delle tecniche di Agricoltura di Precisione, su base territoriale. Un’ulteriore prova di come l’agricoltura digitale interessi sempre più tutti gli attori della filiera agroalimentare, divenendo essenziale per conseguire gli obiettivi di competitività economica e sostenibilità ambientale sanciti dalla politica agricola comunitaria e dal Piano Industria 4.0.

Innovazione «Le ricerche condotte con Nomisma – ha dichiarato Ivano Valmori, fondatore di Image Line- ci forniscono un quadro preciso di come l’innovazione tecnologica stia diventando un importante driver di cambiamento della filiera agroalimentare e dei suoi protagonisti. Sono convinto, infatti, che riconoscere il valore della rete, sfruttandone le infinite possibilità, consentirà all’agricoltura italiana di acquisire grandi vantaggi in termini di competitività e sostenibilità. E la collaborazione con Nomisma ci consente di leggere e interpretare le trasformazioni che interessano anche le attività dei professionisti dell’agrimeccanica, protagonisti di EIMA 2016».

In rete Lo conferma la terza fase della ricerca che, secondo i risultati preliminari, mette in luce la crescente attenzione dei contoterzisti nei confronti del digitale. «Il primo, importante segnale del ruolo che il digitale gioca per le imprese agromeccaniche – spiega Stefano Baldi, project manager di Nomisma – viene dalla frequenza nell’utilizzo di internet;  l’85% dei contoterzisti  naviga in rete frequentemente (quotidiana per oltre il 45%); tra l’altro, gran parte delle imprese (78%) dichiara di utilizzare internet per la propria attività da oltre 6 anni mentre circa il 17% gestisce un proprio sito internet a dimostrazione di come ormai si tratti di uno strumento ampiamente consolidato. Più in generale, per comprendere l’attitudine di queste imprese nei confronti del digitale, le prime risposte che abbiamo raccolto mostrano come oltre il 93% dei contoterzisti che utilizzano internet lo fanno per consultare siti di news, di costruttori di macchine o riviste online, un altro 45% dichiara inoltre di scaricare e utilizzare app per smartphone/tablet e il 38% fa uso di banche date online. Meno diffuso invece è l’impiego di software online o da installare, (rispettivamente il 15% e il 13% dei rispondenti). Infine, è interessante osservare come internet rappresenti il primo strumento con cui le imprese agromeccaniche si avvicinano alle innovazioni più recenti (32% degli intervistati), seguito da vicino dalle prove in campo necessarie comunque per “toccare con mano” i nuovi strumenti di lavoro (30%)».

Nuove opportunità Un quadro che delinea la tendenza del settore ad affidarsi e affidare sempre più compiti agli strumenti che l’innovazione tecnologica mette a disposizione. «Le opportunità offerte dalla rete ha spiegato Cristiano Spadoni, Responsabile Marketing Image Linein apertura del convegno  hanno favorito lo sviluppo di applicativi digitali. In questo scenario di profonda innovazione, i contoterzisti agromeccanici rappresentano un anello di congiunzione importante per il trasferimento della ricerca dal mondo dell’innovazione al campo».

 

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