Attacchi da lupo. Ci pensa il Pastore della Sila a difendere il gregge

Una vera e propria emergenza quella degli attacchi da ungulati e animali selvatici, in genere. Fra questi c’è anche il lupo, che spesso trova nel branco di pecore la vittima preferita.  Allevatori ormai esasperati. Ma non tutto sembra perduto: fra le varie soluzioni, ne abbiamo trovata una che potrebbe essere efficace. Loro sono Cristian Mussari e Kathrin, marito e moglie, e nel 2012, nell’azienda agricola Pecora Nera di Poggio a Caiano (in provincia di Prato), si sono messi ad allevare i cani Pastori della Sila. Cristian è cresciuto con il ricordo dei cani del nonno, che proprio nella Sila faceva il pastore. Dopo aver saputo di un progetto di recupero di questa razza che credeva estina, ha iniziato due fattrici prese direttamente in Calabria. Da allora utilizza questa razza a difesa del proprio gregge, una sessantina di pecore massesi. Lo abbiamo incontrato.

foto cia 2Quali sono le caratteristiche del Cane da Pastore della Sila? E come si ambienta in luoghi diversi dalla Calabria, come la campagna toscana? Il cane da Pastore della Sila da sempre difende dal lupo e dai cani randagi i greggi di capre e pecore in Calabria. E’ utilizzato sia da chi pascola personalmente gli animali, sia nelle mandrie semibrade, cioè che pascolano senza la vigilanza umana. Proprio per questo i pastori selezionano da sempre cani con un’alta tolleranza all’uomo: infatti molto spesso in Calabria i cani scortano i greggi al pascolo da soli, ed un cane aggressivo sull’uomo creerebbe problemi ed incidenti. Io stesso pascolo in una zona altamente popolata, le colline del Montalbano, e cani troppo aggressivi non mi permetterebbero di poter lavorare in un ambiente pieno di escursionisti, famiglie e cacciatori. Rispetto ad altre razze, come ad esempio il Pastore Abruzzese o i Cani da Pastore del Caucaso, i nostri cani sono molto più docili con le persone. I pastori della Sila sono cani rustici e frugali, abituati a vivere in un ambiente freddissimo d’inverno e molto caldo d’estate. Tradizionalmente la loro dieta è composta da siero e pane secco. Vivono notte e giorno con il bestiame.

foto cia 4I vostri cani sono già pronti per cacciare il lupo? Oppure necessitano di un addestramento ulteriore al momento dell’acquisto? Il cane, per poter vivere in simbiosi e difendere il gregge, deve crescere con gli animali che dovrà difendere. I nostri cuccioli sono figli di cani che lavorano con il bestiame e nascono in stalla con le nostre pecore. Vendiamo i cuccioli all’età di 2-3 mesi; questo è il periodo in cui creano i legami con il mondo che li circonda, quindi il momento più adatto per inserirli nel gregge dove lavoreranno. Il cane diventa efficace dopo l’anno di età, ma è necessario che cresca e instauri rapporti con il gregge perché lo difenda. I cani da guardiania non necessitano di un addestramento particolare per svolgere il loro lavoro; è innato l’istinto di difendere il gregge.

Come si comporta il cane quando il lupo si avvicina ad un gregge di pecore? Il Pastore della Sila foto cia 6marca e difende il territorio del pascolo del gregge. Il lupo o il cane randagio viene scoraggiato solamente dalla presenza del cane, in quanto il cane da pastore ed il lupo usano lo stesso linguaggio. La sola presenza di veri cani da guardiania spesso lo fa demordere. Inoltre bonificano il pascolo, precedendo gli animali ed allontanando eventuali pericoli. Se necessario, i nostri cani non hanno paura di affrontare il lupo, forti della loro possenza e della loro indole.

Per proteggere un gregge, quanti cani sono necessari? In una zona ad alta densità di predatori, anche con un piccolo gregge di 10-20 animali, sono necessari, per essere efficaci, almeno due cani, meglio due fratelli o due sorelle, oppure una coppia maschio-femmina, per far sì che lavorino in simbiosi. Per greggi numerosi consigliamo un cane ogni 50 capi di bestiame, ovviamente dipende molto anche da come vengono pascolati (se accompagnati oppure no). Il prezzo? Per cuccioli con microchip, “sverminati”, vaccinati e con il pedigree, è di 500 euro l’uno.

 

 

 

 

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