Emergenza latte. Sbloccati 100 milioni per la crisi della pastorizia sarda

image33L’annuncio del ministro Martina è arrivato nel bel mezzo della grande manifestazione organizzata a Cagliari dalla Coldiretti per protestare contro la crisi del comparto ovicaprino in Sardegna. «Abbiamo chiesto ad Agea di procedere rapidamente e in tempi certi allo sblocco di 100 milioni di euro di pagamenti per dare liquidità alle imprese agricole ed allevamenti entro febbraio», ha detto il titolare del Ministero dell’Agricoltura.

L’annuncio del Ministro «Previsti anche – ha aggiunto il ministro – 3 milioni di euro di aiuti diretti autorizzati dalla Ue sui 6 destinati al settore ovicaprino nazionale, mentre il Pecorino Dop sarà tra i formaggi destinati agli indigenti». Con un prezzo sceso fino a 0,50 centesimi le speculazioni sul latte di pecora hanno dimezzato i prezzi riconosciuti ai pastori sardi con una perdita stimata in 130 milioni di euro. «Abbiamo necessità di risposte concrete da una politica che ci ha trascurato in questi anni – ha spiegato il presidente di Col diretti Sardegna Battista Cualbu – se è vero che arriveranno i soldi agli imprenditori agricoli, rimangono tutte le altre vertenze aperte, e oggi in cinquemila sono con noi da tutta la Sardegna per far sentire che questo è il comparto strategico dell’economia dell’Isola».

imagesI  problemi della pastorizia sarda I pastori denunciano che dalla mungitura quotidiana di una pecora si ottiene in media un litro di latte «che viene pagato oggi al ribasso appena 55 centesimi rispetto ad 1 euro di fine campagna 2015. Una elemosina che non copre neanche i costi di allevamento e di alimentazione e spinge alla chiusura i 12mila allevamenti presenti nell’Isola». In Sardegna si trova il 40% delle pecore allevate in Italia che producono quasi 3 milioni di quintali di latte destinato per il 60% alla produzione di Pecorino romano (Dop), ma riconosciti dall’Unione Europea ci sono anche il Fiore Sardo Dop e il Pecorino Sardo Dop. Michele Soro, di Ollolai, in provincia di Nuoro, è uno dei cinquemila che hanno manifestato per chiedere soluzioni alla crisi del comparto ovicaprino in Sardegna. «Produciamo formaggio e latte che conferiamo a Sarda Formaggi – racconta all’Ansa – il problema è che il costo della produzione supera il guadagno. L’azienda deve far fronte alle spese per il mangime, i medicinali, la lavorazione della terra per ottenere i foraggi, le mungitrici, la corrente elettrica. Tutto, insomma. E con il latte a 0,60 centesimi ci troviamo a lavorare per niente, anche perché i pagamenti che ci spettano non arrivano mai, nel frattempo noi pero’ dobbiamo rispettare i tempi». Ma più dei premi, a influire è il prezzo del latte. «Quando è salito a 1,10 centesimi abbiamo rifiatato». Ora è diverso e, sottolinea Soro, «a fine stagione ci renderemo conto che non saremo in grado di far fronte a tutte le spese».

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