Segnali positivi. Latte di pecora, in Sardegna le cooperative chiudono i bilanci pagando 1 euro a litro

Buone notizie dal comparto ovi caprino della  Sardegna. In queste settimane le Cooperative di trasformazione latteo casearie presenti in Sardegna, stanno approvando i bilanci dell’annata 2019, dove vengono  determinati i prezzi finali a litro di latte da saldare agli allevatori soci. “Ci giungono informazioni – afferma Tore Piana dal Centro Studi Agricoli – che la maggior parte delle cooperative  sta saldando a circa 1 euro a litro il latte di pecora prodotto nella stagione 2018/2019 con bilancio chiuso al 31 Dicembre 2019. Questo dato per come pareva il settore  nel 2019 può considerarsi positivo. Del comparto non bisogna parlare solamente quando esistono criticità, bisogna parlare anche quando le cose vanno bene”.

Esistono cooperative che hanno superato 1 euro al litro come saldo. Nel comparto vi è la necessità di stabilire norme strutturali, per guardare al futuro con ottimismo anche nel dopo COVID 19. In questa stagione 2020, si raggiungeranno produzioni record che supereranno i 310 mila quantali di Pecorino Romano, ma per la prima volta il dato produttivo non crea preoccupazione, perché il mercato sino a questo momento pare stia assorbendo le produzioni  senza nessuna difficoltà, a dimostrazione di questo il prezzo del Pecorino Romano che sta spuntando Euro 7,50 al Kg rispetto ai 7,43 del Parmigiano Reggiano DI 12 mesi o ai 6,15 del Grana Padano di 10 mesi stagionatura.

Questi risultati lasciano ben sperare che il prezzo del latte di pecora anche nella stagione 2020 possa attestarsi verso 1 Euro a litro, oggi di acconto viene pagato al produttore circa 0,80 centesimi litro, affermano dal Centro Studi Agricoli.  Non bisogna rilassarsi su questi dati confortanti e favorevoli, afferma Tore Piana, ora più che mai vi è la necessità di discutere e approvare riforme strutturali per non ritornare mai più alle crisi cicliche cui abbiamo assistito negli ultimi anni. Cosa serve?

“Oggi bisogna ridiscutere del Piano dell’Offerta e del disciplinare del Pecorino Romano Dop – aggiune Tore Piana –  Bisogna rivedere la programmazione delle altre due DOP di Pecorino Sardo e Fiore Sardo. Bisogna rispolverare l’organismo interprofessionale OILOS che appare scomparso dai radar del comparto. Bisogna riprendere con le riunioni del tavolo di filiera promosse dalla Regione, di cui non si vede e non si sente più traccia, come mai? Bisogna applicare le norme che obbligano le dichiarazioni di produzioni sia del latte ovino che di quello trasformato, oggi uno dei punti più misteriosi del settore. Vi è la necessità di  capire bene il ruolo degli Enti regionali  quali LAORE, AGRIS e ARGEA nel comparto lattiero caseario Sardo. Bisogna capire e studiare i nuovi scenari del commercio dei formaggi  duri Ovini, dopo il dramma del COVID 19. Tutte queste problematiche ed esigenze,  devono essere discusse in questo momento e non lasciate nel dimenticatoio come oggi invece appare” conclude Tore Piana Presidente del Centro Studi Agricoli.

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