La Puglia che verrà. Il vino paesaggio incontra il vino progetto. Il 30 novembre se ne parla a Mesagne

Vigneto a Manduria

Il vino non è solo un prodotto alimentare, una bevanda che emoziona e racconta in maniera autentica un luogo, ma è anche paesaggio, ambiente e può essere un progetto capace di incidere in modo virtuoso sul territorio in cui nasce, contribuendo ad accrescerne la bellezza e la qualità dell’offerta turistica.  Di questo si parlerà il 30 novembre a Tenuta Moreno (Mesagne, BR) a partire dalle 16.30 nell’incontro organizzato da Michele Bruno, patron del Mercatino del Gusto di Maglie e da Pierangelo Argentieri, presidente Federalberghi Brindisi, membri dell’associazione Puglia Expo, dal titolo “Il vino paesaggio incontra il vino progetto. Visioni nuove per raccontare e disegnare la Puglia che verrà”.

Un dibattito a più voci con Giacomo Mojoli, ispiratore degli incontri annuali di Puglia Expò, il presidente di Assoenologi Puglia, Basilicata e Calabria, Massimiliano Apollonio, l’archeologo Christian Napolitano, il senatore Dario Stefàno, autore della legge sull’enoturismo approvata un anno fa.  Parteciperanno inoltre gli architetti Roberta Lopalco e Nicola G.Tramonte e Fabio Mollica, direttore di Amazing Puglia. Moderano Leda Cesari e Rosaria Bianco, giornaliste e blogger di LeRos.blog

Un calicie di Primitivo di Manduria

«L’idea – spiega Giacomo Mojoli – è quella di mettere attorno a un tavolo più voci legate al mondo del vino, per riflettere insieme come costruire una modalità di azione capace di generare una nuova visione, di “immaginare altrimenti”, per dare valore aggiunto al sistema paesaggistico territoriale. È adesso il momento giusto per farlo. E il mondo del vino è il solo che può riuscirci».

La Puglia vive un momento cruciale sul fronte turismo, divenuto una delle voci di maggiore peso nel quadro dell’economia generale e il vino, le cantine, i produttori sono legati profondamente al tema dell’offerta turistica. Attraverso la messa in rete di figure diverse, intelligenze provenienti da altri settori, esperienze di realtà lontane, si può accrescere la qualità dei luoghi e dell’offerta. Il turista, infatti, oggi è cresciuto per aspettative e modalità del viaggiare, non si accontenta più solo della qualità del vino, che oggi la Puglia esprime egregiamente, ma cerca l’esperienza globale, la qualità dell’accoglienza, la cultura, il paesaggio, la bellezza dei luoghi.

Durante l’incontro si partirà da altre realtà italiane – come le Langhe o Montalcino dove i produttori hanno “restituito” in termini di salvaguardia e di bellezza il valore di ciò che i territori hanno donato loro – ed estere, come la Napa Valley, la Spagna, la Francia ed il Portogallo, dove i produttori  hanno trasformato i vigneti in cattedrali del vino, anche affidandosi ad architetti come Renzo Piano o Santiago Calatrava, divenute mete di vacanze dedicate, luoghi dove degustare i vini e ammirare i capolavori dell’architettura in contesti paesaggistici unici.

«Solo il vino può riuscire a fare tutto questo – conclude Mojoli – perché applica bene l’economia circolare, ma anche per la tipologia di sviluppo economico aziendale che attinge alla bellezza, al paesaggio, alla sostenibilità e per la sua propensione a contaminarsi con esperienze e luoghi lontani».

Informazione pubblicitaria