Vendemmia e raccolta delle olive. Aziende agricole: ecco le norme da rispettare per essere in regola

Nel Senese i primi controlli dell’Ispettorato del Lavoro durante la vendemmia. Con irregolarità riscontrate. Ma cosa deve fare un’azienda vitivinicola per essere in regola. Ed i voucher che fine hanno fatto? Dopo anni di interventi che hanno reso il sistema voucher complicato all’inverosimile, tanto da renderlo inutilizzabile, è stato prima cancellato e poi modificato nelle prestazioni occasionali.

Ecco qual è la situazione oggi:

REGIME PER L’AGRICOLTURA

Per le imprese operanti nel settore agricoltura con non più di cinque dipendenti è possibile il ricorso al contratto di prestazione occasionale esclusivamente per le attività lavorative rese da lavoratori appartenenti alle seguenti categorie:

  • titolari di pensione di vecchiaia o di invalidità;
  • giovani con meno di 25 anni di età, se regolarmente iscritti a un ciclo di studi presso un istituto scolastico di qualsiasi ordine e grado, ovvero a un ciclo di studi universitario;
  • persone disoccupate, ai sensi dell’articolo 19, decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 150;
  • percettori di prestazioni integrative del salario, di reddito di inclusione (REI o SIA, che costituisce la prestazione di sostegno all’inclusione attualmente vigente e destinata a essere sostituita dal REI), ovvero di altre prestazioni di sostegno del reddito.

L’utilizzatore è tenuto a effettuare una dichiarazione preventiva almeno un’ora prima dell’inizio della stessa.

L’importo del compenso minimo giornaliero indicato dall’utilizzatore non può essere inferiore alla misura minima fissata per la remunerazione di quattro ore lavorative. La misura del compenso delle ore successive è liberamente fissata dalle parti, nel rispetto della misura minima oraria prevista per il settore agricoltura.

Il compenso minimo è determinato in base all’importo della retribuzione oraria delle prestazioni di natura subordinata individuata dal contratto collettivo stipulato dalle associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale. In particolare, sono previsti tre importi orari differenti, a seconda dell’area di appartenenza del lavoratore:

  • Area 1: 9,65 euro;
  • Area 2: 8,80 euro;
  • Area 3: 6,56 euro.

Le imprese del settore agricolo possono ricorrere al contratto di prestazione occasionale impiegando esclusivamente alcune categorie di lavoratori che in ogni caso non devono essere stati iscritti l’anno precedente negli elenchi anagrafici dei lavoratori agricoli e che siano:

  • titolari di pensione di vecchiaia o di invalidità;
  • studenti con meno di 25 anni di età;
  • persone disoccupate, ai sensi dell’articolo 19, decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 150, ovvero che abbiano presentato all’ ANPAL la Dichiarazione di Immediata Disponibilità (DID);
  • percettori di prestazioni integrative del salario, di REI o SIA, ovvero di altre prestazioni di sostegno del reddito.

Come funziona

Per poter accedere alle prestazioni occasionali, gli utilizzatori devono preventivamente registrarsi sulla piattaforma delle prestazioni occasionali e alimentare il proprio portafoglio elettronico virtuale, per poi procedere all’invio della comunicazione relativa alla prestazione lavorativa tramite la piattaforma delle prestazioni occasionali dell’INPS.

A tal fine, possono effettuare i versamenti necessari tramite modello F24 modello Elide, con causale CLOC, oppure tramite il “Portale dei pagamenti”.

Le procedure di registrazione e di comunicazione dei dati relativi alla prestazione lavorativa possono essere svolte direttamente dagli utilizzatori e dai prestatori mediante il servizio online oppure tramite il contact center.

Anche gli intermediari autorizzati, attraverso la specifica procedura potranno operare in nome e per conto dell’utilizzatore e/o del prestatore sulla base di apposite deleghe rese per iscritto dal delegante (messaggio 31 luglio 2017, n. 3177).

Per attivare il contratto di prestazioni accessorie e le relative tutele, l’utilizzatore almeno 60 minuti prima dell’inizio della prestazione deve comunicare, tramite il servizio online dedicato:

  • i dati identificativi del prestatore;
  • il compenso pattuito;
  • il luogo di svolgimento della prestazione;
  • la durata;
  • la tipologia;
  • il settore dell’attività lavorativa;
  • altre informazioni per la gestione del rapporto.

Nel caso in cui l’utilizzatore intenda revocare una comunicazione precedentemente inserita, può accedere alla procedura e procedere alla revoca esclusivamente entro tre giorni dalla data in cui la prestazione stessa si sarebbe dovuta svolgere.

Contestualmente alla trasmissione della comunicazione da parte dell’utilizzatore, il prestatore riceve notifica della stessa (o della revoca) tramite mail o SMS.

Nel caso in cui la revoca non venga espressa nei termini previsti dalla legge, l’INPS tratterrà la somma corrispondente al compenso pattuito tra le parti, indipendentemente dal fatto che la prestazione si sia effettivamente svolta, procedendo al pagamento al prestatore e al versamento in favore dello stesso della contribuzione previdenziale e INAIL.

Il prestatore potrà, tramite il servizio online, confermare l’effettivo svolgimento della singola prestazione giornaliera entro i tre giorni successivi. In tal caso, è inibita la possibilità per l’utilizzatore di revocare la prestazione.

Per imprese agricole, del turismo ed enti locali la dichiarazione preventiva deve prevedere un monte orario complessivo presunto con riferimento a un arco temporale non superiore a dieci giorni consecutivi.

La comunicazione avviene mediante l’utilizzo di un calendario giornaliero gestito attraverso la procedura INPS, che prevede l’indicazione, da parte dell’utilizzatore, dell’arco temporale di svolgimento della prestazione, che va da uno a dieci giorni consecutivi, nonché della durata complessiva della predetta prestazione. La dichiarazione deve essere trasmessa almeno un’ora prima dell’inizio della prestazione.

 

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