Gasolio agricolo è caos. Togliere le agevolazioni significa uccidere il settore. Cai: costi maggiori fino a 150 euro per ettaro

“Ci risiamo. Il governo vuole in ogni modo e con ogni mezzo tagliare le agevolazioni al gasolio agricolo. Con un emendamento passato in Commissione Ambiente del Senato, a firma Comencini (Italia Viva) e Nugnes (M5S) con parere positivo del Governo, torna lo spettro del taglio del gasolio agricolo per completare il programma dell’eliminazione dei sussidi ambientali dannosi previsti dal Decreto Clima.

Questo significa, essenzialmente, due cose: la prima è che siamo di fronte a politici impreparati, che non hanno compreso che l’agricoltura è strategica per il Made in Italy e che senza agevolazioni le imprese non stanno in piedi; la seconda è che se si arriva a tassare il gasolio per l’agricoltura vuol dire che il bisogno di denari per far rimanere a galla il Paese è così disperato che siamo già nel baratro. Prepariamoci al peggio”.

Il commento è del presidente della Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani, Gianni Dalla Bernardina, che respinge fermamente ogni ipotesi di eliminare le agevolazioni per le imprese agricole e agromeccaniche e per la pesca.

“Qualora dovessero togliere i sostegni al carburante agricolo – afferma Sandro Cappellini, vicepresidente di Cai – saremo costretti in automatico ad applicare tariffe almeno doppie per i lavori in agricoltura, con la conseguenza di scatenare un default globale per l’agricoltura nel giro di uno o due anni”.

I costi per le imprese le agromeccaniche e agricole potrebbero aumentare fino a 150 euro per ettaro in base alle lavorazioni e agli interventi in campo. Togliere l’agevolazione per l’acquisto del gasolio agricolo è solamente una tassazione, perché costringerebbe l’agricoltura a usare il carburante per autotrazione. Senza l’individuazione di fonti energetiche  alternative per la trazione dei mezzi agricoli, dove sarebbero i benefici per il clima?

 

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