Fieragricola, l’orto su Marte e altre start up di settore con Ice Agenzia

La digital farming è già fra noi. E magari viene addirittura dallo spazio. Fieragricola, rassegna internazionale dell’agricoltura in programma fino a sabato a Veronafiere, ospita un’area nel padiglione 7 (stand C8) dedicata alle start up, realizzata grazie al contributo di ICEAgenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane.

In occasione di Fieragricola, infatti, ICE-Agenzia ha previsto di ospitare gratuitamente delle start up italiane innovative per presentarsi alla platea di visitatori ed espositori internazionali e per incontrare potenziali controparti nazionali ed estere presenti all’esposizione. «Fieragricola si conferma un hub ad alto tasso di innovazione per la crescita dell’agricoltura in ottica sostenibile e per sviluppare relazioni all’interno delle filiere del settore primario, con un occhio alla società civile – dichiara il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani -. Grazie alla partnership con ICE-Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese, gli agricoltori, gli allevatori e i visitatori professionali di Fieragricola potranno venire a contatto con soluzioni altamente tecnologiche, in grado di accompagnare la crescita e favorire la competitività delle imprese in ottica sostenibile».

Secondo il report dell’Osservatorio Smart Agrifood, il mercato italiano dell’Agricoltura 4.0 rappresenta il 5% di quello mondiale e il 18% di quello europeo e vale circa 400 milioni di euro (anno 2018). Il mercato mondiale dell’Agricoltura 4.0 vale oltre 7 miliardi di dollari, il 30% dei quali – sempre secondo il rapporto dell’Osservatorio Smart Agrifood – generati in Europa. A livello globale Sono 500 le start up, per 2,9 miliardi di dollari di finanziamenti raccolti solo negli ultimi 2 anni, attive soprattutto in ambito e-commerce (65%) e agricoltura 4.0 (24 per cento), con una dinamica di crescita particolarmente marcata.

Di seguito, in sintesi, le «magnifiche quattro», le realtà imprenditoriali presenti a Fieragricola di Verona, che puntano a migliorare la vita dell’uomo attraverso l’agricoltura. BioPic per lo «Smart Urban Farming». Fondata da Renato Reggiani, che ne è l’amministratore unico, BioPic porta a Fieragricola i modelli per gli orti gourmet utilizzati nei pub, nelle cucine dei ristoranti, ma anche nelle case. BioPic promuove il «giardinaggio domestico», utilizzando lampade avveniristiche e tecnologie sperimentate sulla base spaziale della Nasa, con led a basso consumo che sostituiscono la luce del sole. BioPic è stata protagonista del «Progetto Mars Farm», nel quale è stata utilizzata per coltivare broccoli, prezzemolo, lattughe e pomodori una terra del tutto simile per composizione a quella del Pianeta Rosso. «A Fieragricola – afferma Reggiani – cerchiamo delle aziende agricole di medie grandi dimensioni che desiderino investire nella nostra start up per diversificare il mercato e investire anche nell’agricoltura urbana, che noi proponiamo». Agricolus. Start up innovativa nata a Perugia nel febbraio 2017, presenta a Fieragricola una piattaforma agritech per la smart farming. Si tratta di una piattaforma cloud, così che l’utente non deve scaricare software, ma semplicemente registrarsi con la mail per accedere a un servizio creato per semplificare e valorizzare lavoro in campo di agricoltori e aziende agricole. La piattaforma permette di consultare modelli previsionali di sviluppo della pianta in base alla fenologia, pianificare in anticipo necessità di irrigazione, fabbisogno nutrizionale e stato di salute della pianta. Grazie a un sistema di remote sensing per il telerilevamento da satellite o da drone si possono conoscere gli indici di vigoria, situazioni di stress idrico e zone di clorosi.
Agricolus permette inoltre di mappare i campi tramite tecnologia Gis, grazie alla quale si possono agganciare tutte le funzionalità della piattaforma. La start up organizza anche corsi di smart farming per agronomi, periti, tecnici; il livello base è gratuito. Mechanika Parts. Start up digitale che funge da collettore di tutta la componentistica meccanica agricola e industriale (trattori, trattrici, macchine movimento terra, truck). «Sulla nostra piattaforma si possono trovare tutti i cataloghi di produttori e rivenditori per un market share che noi seguiamo integralmente, dai consigli tecnici in fase di scelta, passando all’ordine del prodotto, alla logistica di spedizione e alla consegna», spiega Roberto Apicella, fondatore insieme al fratello Emanuel. Il vantaggio è che l’utilizzatore della piattaforma può acquistare con un clic, senza allontanarsi dal luogo di lavoro e, dunque, ottimizzando i tempi. Allo stesso tempo, può individuare il prezzo migliore e individuare il pezzo necessario senza errori. Tutta la filiera della meccanica agricola si serve di Mechanika Parts, dagli agricoltori agli imprenditori agromeccanici, che rappresentano il 40% degli utenti, ma anche rivenditori (20%) e officine meccaniche (40 per cento). «A Fieragricola puntiamo a stringere accordi con le officine meccaniche e, fra il 2020 e l’inizio del 2021, ad ampliare il nostro mercato – conclude Roberto Apicella -. Operiamo in Italia, ma puntiamo ad estenderci in Francia, Germania e Regno Unito». Cynomis. Il nome della start up è il nome scientifico del «cane della prateria», un genere di mammiferi appartenenti all’ordine dei roditori, che emette un fischio caratteristico in presenza di una minaccia per tutto il clan. Ed è esattamente quello che fa il kit per il monitoraggio di oltre 20 parametri personalizzabili nelle stalle, dalla temperatura all’umidità, dalla concentrazione di anidride carbonica al metano, dall’ammoniaca al rumore o alla luminosità. Cynomys fornisce un servizio integrato per il monitoraggio ambientale mediante reti di sensori IoT che inviano allerte quando i valori rilevati superano, appunto, una soglia predefinita. I dati «vengono raccolti su una piattaforma cloud sicura e sono consultabili dal cliente in tempo reale da qualsiasi dispositivo». L’allevatore viene allertato sul pc o anche sullo smartphone nel caso che i parametri non rientrino nei valori stabiliti. L’applicazione è adatta a qualsiasi stalla e per ogni tipo di allevamento e permette di migliorare i requisiti ambientali e di benessere animale. Secondo l’Epa, l’Agenzia per la protezione dell’Ambiente degli Stati Uniti, una smart farm ridurrebbe le emissioni di gas serra del 9 per cento.

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