OI Pomodoro da industria del Nord Italia, online il nuovo sito

È online – all’indirizzo www.oipomodoronorditalia.it – il nuovo sito dell’Organizzazione interprofessionale OI Pomodoro da industria del Nord Italia, l’organizzazione che associa i soggetti economici della filiera del pomodoro da industria del Nord Italia.

Il nuovo sito – elaborato dall’agenzia Makia di Parma – permetterà di restare costantemente aggiornati in merito alle notizie del pomodoro da industria del Nord Italia. “Ci siamo dati una nuova struttura e una nuova veste grafica – annuncia Tiberio Rabboni, presidente dell’OI – in linea con quelle che sono le moderne modalità di comunicazione, che affiancano alle forme tradizionali della stampa e della tv anche la condivisione delle notizie sui social. Tutto questo servirà per dialogare al meglio con gli stakeholder e con gli operatori della stampa per dare visibilità alla consolidata attività dell’OI che fornisce servizi e discipline ai rapporti all’interno della filiera”.
L’home page del sito offre ampio spazio ai comunicati dell’OI e alle notizie dal mondo del pomodoro. Ci sono poi le sezioni dedicate all’operato dell’OI (storia; organi associativi; statuto; raffronto con il resto d’Italia, d’Europa ed il mondo); il focus sulla filiera (regole e politiche di settore; sostenibilità ambientale; produzione integrata e biologica); la presentazione dei dati divulgabili (superfici e prodotti finiti) e l’illustrazione delle varie attività (programmi triennali; convegni e manifestazioni; prove varietali, sperimentazioni e progettualità, legate in particolare ai Piani di sviluppo rurale).
Si potrà dunque essere costantemente informati in merito a tutte le attività che riguardano la produzione e la trasformazione del pomodoro da industria del Nord Italia, un’opera che l’OI segue e monitora associando 13 organizzazioni di produttori (che raggruppano circa 2mila agricoltori) e 25 stabilimenti di trasformazione (facenti capo a 20 diverse imprese) per una coltivazione di pomodoro estesa su circa 36mila ettari annui ed una trasformazione di circa 2,5 milioni di tonnellate di materia prima all’anno nel Nord Italia.
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