Pane e pasti fatto in casa. Volano gli acquisti di farine e semole al tempo del Coronavirus

I fornelli sono diventati, forse, la principale ‘attività rifugio’ degli italiani per via della loro permanenza obbligata ma necessaria a casa.

Così volano gli acquisti di farine e semole per la preparazione domestica di pane, pasta, foccace e dolci, un antidoto contro lo stress che risponde anche ad un’esigenza di socialità. E’ quanto sottolinea Italmopa, Associazione industriali mugnai d’Italia.

È ovviamente difficile, e tutto sommato poco rilevante, quantificare l’incremento negli acquisti di confezioni di sfarinati in queste settimane di emergenza. È invece importante confermare, per tranquillizzare i consumatori, che l’attività produttiva dei nostri molini non è in alcun modo in discussione e le eventuali carenze sugli scaffali sono riconducibili a comprensibili ritardi nelle consegne. Pari a 40mila tonnellate di grano per garantire pane e pasta.

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Ancora una volta non possiamo che esprimere il nostro ringraziamento per la dedizione e il grande senso di responsabilità di titolari e dipendenti delle aziende molitorie che, con il loro costante impegno nel rispetto dei più rigidi protocolli sanitari adottati a tutela dei lavoratori, garantiscono, anche in una fase così complessa, la regolare fornitura di farine e semole assicurando la presenza, sulle nostre tavole, di prodotti simbolo della quotidianità.

Per completezza riportiamo una tabella, illustrata in occasione dell’ultima Assemblea Italmopa tenutasi a giugno dello scorso anno, che sintetizza le utilizzazioni di sfarinati di frumento tenero di frumento duro per l’anno 2018.

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