Mais da valorizzare. Assosementi: opportunità da cogliere per rendere più forte il Made in Italy

Imparare dalle difficoltà causate o accentuate dall’emergenza sanitaria per sostenere le materie prime essenziali, come quelle agricole e valorizzare produzioni chiave come il mais, nell’ambito di una strategia di tutela del Made in Italy. È questo l’appello lanciato da Assosementi, l’associazione che rappresenta le aziende sementiere italiane.

“L’attuale crisi sanitaria ha riportato al centro dell’attenzione il ruolo strategico dell’agricoltura nell’economia italiana, ha dichiarato Paolo Marchesini, Presidente della Sezione colture industriali di Assosementi. In un contesto che rischia di essere mutato anche nel lungo periodo, il nostro settore rivestirà un ruolo sempre più centrale e avrà il duplice compito di garantire il massimo approvvigionamento di materie prime e di difendere il Made in Italy alimentare come elemento economico trainante. In questo scenario valorizzare al massimo le produzioni di una coltura strategica come il mais, la prima in Italia in termini di raccolto, diventa quindi un’opportunità concreta, che non dobbiamo lasciarci sfuggire”.

Dall’inizio degli Anni Duemila a oggi, il mais italiano ha registrato un drastico calo in termini di superfici coltivate e di granella raccolta, tanto che in vent’anni la produzione è quasi dimezzata. All’origine di questi risultati ci sono fattori di tipo strutturale, come l’aumento dei competitor internazionali e la riduzione delle tutele di politica agricola nonché un andamento climatico sempre più instabile. A questi si sommano periodicamente anche fattori congiunturali, tra cui va citato il recente crollo dei prezzi del petrolio che ha avuto un impatto al ribasso sulle quotazioni del mais a livello globale.

“Il rilancio del mais non può prescindere dalla collaborazione tra i principali attori del comparto e le azioni concrete a cui negli ultimi mesi hanno dato vita la filiera e le istituzioni sono senza dubbio un punto di partenza importante. Oltre all’approvazione del Piano nazionale del settore mais e all’accordo quadro sottoscritto da molte delle principali organizzazioni del settore maidicolo, la scorsa settimana è arrivata la pubblicazione del Decreto per la competitività delle filiere: questa misura mette a disposizione 11 milioni per il mais per gli anni 2020 e 2021 e contribuirà al recupero delle superfici perdute negli anni” ha continuato Marchesini.

“È fondamentale però che anche a livello europeo possa giungere un supporto in grado di tutelare le produzioni. Il nostro auspicio è che la futura Politica Agricola Comune, oggi in fase definizione, possa mostrarsi all’altezza delle tante sfide del settore primario, munendosi di strumenti idonei a promuovere e valorizzare le eccellenze agricole italiane ed europee” ha concluso Marchesini.

 

Informazione pubblicitaria