DPCM 24 ottobre. L’allarme del Consorzio Vino Nobile per l’economia del territorio: campagna toscana non è metropoli

Forte la preoccupazione per il mondo del vino a Montepulciano, dove il Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, in rappresentanza la filiera viti-vinicola del territorio, con un indotto economico locale che sfiora il 70% tra turismo e altre attività correlate al vino, si è fatto portavoce delle preoccupazioni del settore.

«Siamo convinti tutti che si debbano prendere le giuste misure precauzionali per arginare e lottare questa pandemia – commenta Andrea Rossi, presidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano – tuttavia certe misure sono pensate soprattutto per le grandi realtà urbane che in parte non hanno niente a che fare a confronto con la nostra realtà dove il controllo è elevato e soprattutto il rischio di assembramento fortemente limitato rispetto alle metropoli».

Interventi che, secondo il Consorzio dei produttori, vanno a danneggiare ancora di più la posizione di un’economia che vive sul rapporto tra imprenditori del mondo del turismo che interagiscono da sempre con il settore viti-vinicolo e che ora sono di nuovo bloccati. «Si è pensato a tutte le categorie, dando giustamente la priorità a scuole, sistema sanitario ecc – continua Rossi – ma al momento non è stato preso in considerazione il nostro settore».

«Auspichiamo che le istituzioni locali, regionali e nazionali si facciano carico delle nostre istanze e di quelle di tante altre realtà simili alla nostra», chiude il presidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, Andrea Rossi.

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