Brunello di Montalcino, nei primi nove mesi del 2020 +20% di fascette. Vendemmia ottima ma preoccupano le chiusure

“Nei primi 9 mesi del 2020 abbiamo consegnato il 20% in più di fascette da applicare alle bottiglie pronte alla vendita rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Una crescita che rischia di essere interrotta dalle nuove chiusure, in Italia e all’estero, proprio nel bimestre clou, che storicamente incide per il 25-30% delle vendite annuali del nostro vino di punta”.

Lo ha detto il presidente del Consorzio del vino Brunello di Montalcino, Fabrizio Bindocci facendo il punto su mercato, enoturismo e vendemmia dopo le recenti misure di contenimento che rischiano di incidere in maniera pesante sulla chiusura d’anno.

Un anno condizionato dal virus anche sul fronte dell’enoturismo. Secondo le elaborazioni del Consorzio su base Comune di Siena, servizio Turismo e Statistica, da maggio ad agosto il calo generale delle presenze dall’estero (che caratterizzano in media i 2/3 dei flussi) è stato dell’80%: un dato in parte controbilanciato dalla crescita degli italiani sul periodo (+24%), in particolare grazie al boom di arrivi ‘autoctoni’ di agosto (+81%) che ha ridotto il gap nel mese più turistico dell’anno a -10%.

Tra luci e ombre, l’elemento più positivo è stata una vendemmia terminata da poco con un calo produttivo tra il 5 e il 10% ma con uve sane, raccolte al giusto momento di maturazione che hanno dato vini con profumi e colori ottimi, acidità e grado alcolico ben bilanciati. “Una vendemmia tra l’ottimo e l’eccellente che ci fa guardare avanti – ha concluso Bindocci -. Tra 5 anni ci ricorderemo che nel buio generale del 2020 la vendemmia del Brunello è stata un’eccezione”.

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