Agrarian Sciences commenta il convegno di Biodinamica di Firenze. Riduzione delle rese di pieno campo fino al 70%

Il convegno internazionale di biodinamica – sottolinea Agrarian Sciences -, inizialmente previsto per il 27-29 febbraio 2020 e annullato per COVID, si terrà il 12 novembre nella sala dei 500 di Palazzo Vecchio e sarà seguito da due sessioni successive previste per lunedì 30 novembre e giovedì 12 dicembre. Qui gli interessati possono visionare il programma.

Inoltre qui si può leggere una disamina complessiva della situazione in atto vista dall’angolo di visuale dei biodinamici redatta da Carlo Triarico, editorialista dell’Osservatore Romano e presidente dei biodinamici italiani, il quale fra l’altro richiama i convegni precedenti, tutti tenuti in sedi prestigiose (alla Bocconi, al Politecnico di Milano, all’Università Federico II di Napoli, a Expo 2015, …). Triarico non manca inoltre di promuovere un’alleanza fra mondo contadino, scienza, politica ed economia per cogliere a pieno, anche in campo agricolo, la sfida del Green deal europeo.

Il parere di Agrarian Sciences sull’iniziativa:

Poiché sentivamo la mancanza dei “contributi scientifici” di questo inclito consesso, plaudiamo all’iniziativa e lodiamo altresì gli sponsor istituzionali che ne hanno favorito lo svolgimento ed in particolare:

  • il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Agronomi, che sarà presente con il dott. Renato Ferretti, Consigliere Nazionale e Coordinatore del Dipartimento CONAF Paesaggio, pianificazione e progettazione del verde;
  • il Comune di Firenze che ha offerto la sede;
  • la Regione Toscana che finanzia l’iniziativa nell’ambito della sottomisura 1.2 (sostegno ad attività dimostrative e azioni di informazione del Piano di sviluppo rurale 2014-2020);
  • il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare;
  • il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali;
  • il Dipartimento di Scienze per l’Economia e l’Impresa dell’Università degli Studi di Firenze;
  • il Fondo per l’Ambiente Italiano.

A questi enti e ai lettori ricordiamo sommessamente quanto di antiscientifico vi sia nell’agricoltura biodinamica, come evidenziato nel recentissimo scritto di Antonio Ferrante e Luigi Mariani “NON BASTA UNA SOCIETÀ SCIENTIFICA PER STRAPPARE IL BIODINAMICO AL LIMBO DELLE PSEUDOSCIENZE”.

Ribadiamo inoltre quanto a più riprese denunciato su Agrarian Sciences e cioè che favorire la transizione dell’agricoltura verso forme obsolete (biologico e biodinamico), peraltro perorate dal “Farm to fork” della UE, significherà:

  • perdere sovranità alimentare, delegando la produzione di cibo per gli europei a paesi terzi come ad esempio gli Stati del bacino amazzonico, con buona pace per la tutela delle foreste pluviali, cui i leader europei a parole si dicono tanto sensibili;
  • ridurre la sostenibilità ambientale del settore agricolo (più emissioni di gas serra per unità di prodotto, maggiore emissione nelle matrici ambientali di pesticidi obsoleti);
  • accrescere in modo rilevante la domanda sui mercati mondiali, creando sensibili problemi di approvvigionamento ai PVS; al riguardo le primavere arabe sono un insegnamento che non si dovrebbe scordare mai.

Tali problemi sono acuiti dal fatto che il passaggio al biodinamico e ad analoghi modelli produttivi agricoli dà luogo a riduzione delle rese di pieno campo che vanno dal 20 al 70% a seconda della coltura, e ciò a causa dell’inadeguata difesa da parassiti, patogeni e malerbe cui si aggiunge il mancato soddisfacimento delle esigenze nutrizionali delle colture.

Concludiamo segnalando che in calce alla presente è riportata una lista degli articoli relativi al biodinamico e al biologico apparsi su Agrarian Sciences, cui rinviamo gli interessati per ogni eventuale approfondimento.

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I firmatari – Flavio Barozzi, Alessandro Cantarelli, Ermanno Comegna, Osvaldo Failla, Alberto Guidorzi, Michele Lodigiani, Tommaso Maggiore, Luigi Mariani, Francesco Marino, Giovanni Luigi Mazzolari.

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