Lugana Doc, sulle tracce del bianco del lago di Garda

E’ uno tra i più interessanti bianchi emergenti italiani, una Doc di pianura le cui vigne affondano le radici in fertili suoli d’argilla che via via diventano più sabbiosi man mano che ci si avvicina alla fascia collinare.

Il Lugana è un vino ricco di corpo, colore, freschezza acida, ed ha una solida sapidità che contribuisce alla percezione materica che ci regala profumi intensi, decisi, franchi, un corredo aromatico che spazia dai frutti secchi agli agrumi. Oggi, il Lugana Doc, forte di una crescita dell’11% in fatto di vendite ha dato il via allo sblocco dello stoccaggio dell’annata 2019 nell’attesa della vendemmia 2020.

La zona di produzione della DOC Lugana è situata al confine di Lombardia e Veneto, nelle provincie di Brescia e Verona, affacciandosi sul lago di Garda. Il territorio della DOC Lugana comprende: tutto il comune di Sirmione (BS) ed una porzione dei comuni confinati Desenzano del Garda (BS), Lonato del Garda (BS), Pozzolengo (BS) e Peschiera del Garda (VR). Il territorio prevalentemente pianeggiante è il frutto dell’azione di un antico ghiacciaio che scendeva dalla valle dell’Adige. La sua azione ha portato alla creazione del lago di Garda, le colline e la pianura ad esso adiacenti.

La Turbiana, che altro non è che il Trebbiano di Soave, gode delle peculiari caratteristiche climatiche del Lago, brezze temperate, quindi clima mite, di tipo mediterraneo; un po’ ovunque nei paesi rivieraschi prosperano i limoni e gli ulivi. Il vitigno si caratterizza per la sua versatilità, spaziando dalle versioni classiche, a quelle spumante fino alla vendemmia tardiva. L’attuale disciplinare di produzione prevede cinque tipologie di Lugana: la versione base, il Superiore, la Riserva, la Vendemmia Tardiva e lo Spumante.

Il Lugana base, che rappresenta il volano produttivo, con volumi che si attestano al 90% di tutta la produzione si presenta con una veste giallo paglierina e riflessi verdognoli, sensazioni floreali accompagnati da accenni di mandorla, il gusto è fresco, agrumato, teso, di buona persistenza. Il Lugana Superiore, introdotto a partire dalla vendemmia 1998 è un vino che prevede un affinamento di almeno un anno a partire dalla vendemmia. Il suo profilo sensoriale si presenta più complesso rispetto alla versione base: si veste di riflessi dorati, i profumi si arricchiscono in complessità presentando sentori di erba fresca tagliata, frutta matura: dall’agrume alla mela, il passaggio in legno lo arricchisce di note terziarie: nocciole tostate, spezie dolci. L’acidità viva e tonica sorregge il sorso, e la salinità di matrice minerale che ne risulta può essere ottenuta solo con l’invecchiamento di almeno un anno. Il Lugana Riserva, naturale evoluzione del Superiore deve invecchiare ed affinarsi per 24 mesi, di cui almeno sei in bottiglia, la tonalità cromatica sale, i profumi diventano sempre più evoluti, si fanno strada note di affumicatura, note balsamiche, l’acidità rimane la colonna portante della struttura, che diventa avvolgente, rotonda, sapida e ancora più persistente.

Tra le versioni speciali abbiamo il Lugana DOC vendemmia Tardiva, ottenuto dalla surmaturazione in pianta delle uve, dalle quali si ottiene un vino dall’interessante residuo zuccherino che ben si bilancia con l’acidità dell’uva, ed il Lugana Spumante DOC, in versione metodo classico ed in versione Charmat. Nel primo stile avremo profumi più rotondi, eleganti, sostenuti da un perlage fine con un sorso vellutato, nella seconda versione la presa di spuma in autoclave andrà ad esaltare i profumi primari di agrumi, la beva meno impegnativa lo rende un perfetto compagno di aperitivo.

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