Crisi di Governo: agricoltura e vino “vittime legislative”. Settore paralizzato da decreti in stand-by

vino

VERONA – Il Testo unico del vino e quello in materia di foreste e filiere forestali, la regolamentazione dei Ristori per far fronte alla crisi e la legge di bilancio 2021, con le numerose norme che riguardano l’agricoltura.

Sono solo alcune delle “vittime legislative” della paralisi che l’ennesima crisi di governo ha imposto all’operatività ministeriale, da cui dipendono il lavoro “regolamentare” e i decreti attuativi che danno effetto ai provvedimenti parlamentari, messi al palo – questa volta – dalle dimissioni del ministro delle politiche agricole, Teresa Bellanova. A fare luce sull’impasse eterodiretta del settore primario, con le pesanti conseguenze su un’economia vitale per il made in Italy, un articolo di Giorgio Lo Surdo in uscita nell’ultimo numero del settimanale L’Informatore Agrario.

Tra gli arretrati che il nuovo ministro erediterà, oltre ai già menzionati Testo unico del vino (legge n. 238/2016) e Testo unico in materia di foreste e filiere forestali (legge n. 34/2018), anche il decreto legge «clima» (legge 141/2019) e l’improrogabile pianificazione della spesa dei 209 miliardi del Recovery Fund, da presentare all’Ue entro la fine di aprile.

E se il mondo del vino aspetta con urgenza i decreti attuativi dello standard di sostenibilità e del Fondo per le filiere e per lo stoccaggio dei vini di qualità, oltre a un progetto organico per il rilancio dell’export agroalimentare made in Italy, fa “scuola” il caso della legge sul contenimento del consumo di suolo: proposta nel 2012 è stata nuovamente discussa fra il 2013 e il 2018 (e approvata dalla Camera), per poi “ripartire dal via” nell’attuale legislatura. Un iter parlamentare che, si spera, potrebbe chiudersi con la definitiva approvazione nel marzo 2023.

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