Nuove opportunità per l’agricoltura femminile. Donne in Campo: “Servono più servizi e investimenti per il welfare”

FIRENZE – Nuovi strumenti e più risorse per l’imprenditoria femminile in agricoltura.

DONNE IN CAMPO – Poco ‘peso’ ancora oggi per le donne dell’agricoltura italiana, seppur il comparto agricolo in Italia sia fra i più rosa d’Europa, con il 28.28 per cento del totale degli imprenditori e con circa 210mila aziende agricole condotte da donne.

E’ in sintesi quanto è emerso nell’incontro online del Progetto Europeo Nurture, dedicato all’imprenditorialità femminile nel settore agro-alimentare, organizzato da Cia Toscana in collaborazione con l’Associazione Donne in Campo Toscana.

Una ampia partecipazione fra imprenditrici agricole, tecnici consulenti, rappresentanti delle istituzioni. E’ stato un importante momento di riflessione e confronto sul valore dell’imprenditorialità femminile in agricoltura e in generale nel settore agroalimentare, ma si è anche parlato delle problematiche e delle opportunità legate al lavoro delle donne in questo settore.

«E’ necessario promuovere una maggiore “femminilizzazione” del settore – ha sottolineato Monica Bettollini, presidente Donne in Campo della Toscana -, riservare risorse alle imprenditrici agricole, investire di più nel welfare nelle aree rurali, a partire dai servizi socio sanitari, alle scuole, ai servizi alla maternità».

Nel suo intervento di saluto, il direttore di Cia Toscana Giordano Pascucci ha ribadito l’impegno della Confederazione nel promuovere e sostenere l’imprenditorialità delle donne in agricoltura.

Dopo la presentazione del progetto da parte del capofila (il Galway-Mayo Institute of Technology dell’Irlanda) e l’illustrazione degli obiettivi principali, con l’obiettivo di supportare la crescita delle imprenditrici del settore agro-alimentare – attraverso un percorso formativo basato sul coinvolgimento diretto di altre imprenditrici portatrici delle proprie esperienze -, sono intervenute le altre partner del progetto: del BETI della Lituania, del CPIP della Romania, del PFA della Polonia e della Cia Toscana.

Fra gli interventi quello di Alessandra Nardini, assessore alle Politiche d16i Genere della RT, l’onorevole Susanna Cenni; Pina Terenzi, presidente di Donne in Campo e Monica Bettollini, presidente Donne in Campo Toscana.

Al centro del dibattito, la capacità delle donne di fare rete e la necessità sempre più impellente -, così come sottolineato da Pina Terenzi -, di lavorare sulla rete d’impresa al femminile, all’opportunità, per le donne imprenditrici, di assumere un ruolo da protagoniste nella transizione ecologica. Quindi la necessità di nuovi sostegni finanziari per le donne e le difficoltà di accedere al credito e ai finanziamenti, anche per l’eccessiva burocrazia, che scoraggia le imprenditrici. Fra i temi anche la promozione dell’imprenditorialità femminile nel programma Next Generation UE.

Un aggiornamento su quanto si sta muovendo a livello nazionale e a proposito delle consultazioni sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), lo ha dato Susanna Cenni, vicepresidente della Commissione Agricoltura della Camera, che ha inoltre evidenziato  un giudizio molto positivo al confronto con l’associazionismo e con l’Associazione Donne in Campo, affermando che le imprenditrici agricole possono dare un contributo importante e concreto in termini di innovazione e di promozione della sostenibilità.

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