Biologico, superficie raddoppiata in 10 anni e fatturato in crescita del 158%. Ecco quali sono i mercati target su cui puntare

ROMA – Superficie raddoppiata in 10 anni e fatturato in crescita del 158%.

Numeri che anche da soli sono sufficienti a certificare la vitalità del biologico a livello globale, un settore che apre notevoli opportunità di sviluppo alle aziende italiane e che Ice, Federbio e Nomisma hanno messo sotto la lente di ingrandimento grazie a una piattaforma informativa dedicata: ITA.BIO https://ita.bio/

Dal 2009 al 2019 le superfici investite a biologico nel mondo sono aumentate del 102% per assecondare una domanda che cresce a ritmo sostenuto in diverse aree del pianeta e che ha ormai ampiamente superato i 100 miliardi di euro.

Chi sono i big spender del Bio a livello mondiale

Tra i maggiori paesi acquirenti di prodotti alimentari biologici, si legge da un breve estratto dei dati contenuti nella piattaforma ITABIO, figurano al primo posto gli Stati Uniti, con il 42% sul totale delle vendite nel canale retail, grazie a una quota di 45 miliardi di euro. Al secondo posto due Paesi europei: la Germania, con 12 miliardi di euro e la Francia con 11 miliardi di euro. Quarto mercato la Cina (8% del totale), in forte ascesa, seguita dall’Italia (3% del totale). Nel nostro Paese il volume d’affari raggiunge quasi 4 miliardi di euro.

La top 10 dei Paesi con la spesa pro-capite bio più alta è guidata dalla Danimarca, con 344 euro a persona, seguita dalla Svizzera (338 euro), dal Lussemburgo (265 euro), dall’Austria (216 euro) e dalla Svezia (215 euro). Per trovare un Paese extra europeo dobbiamo aspettare l’ottavo posto, occupato dagli Stati Uniti, dove la spesa pro-capite bio ammonta a 136 euro, un dato comunque più che raddoppiato in dieci anni. L’Italia, con una spesa pro capite di 60 euro è fuori dalle prime dieci posizioni, ma segna un incoraggiante +129% negli ultimi dieci anni (2010-2019).

Focus Germania: un consumatore su due è bio-addicted

Secondo Paese al mondo per import agroalimentare e consumo di prodotti biologici e settimo in Europa per la spesa pro-capite bio, la Germania rappresenta uno dei mercati stranieri più interessanti per il bio made in Italy.

Il food & beverage rappresenta la seconda categoria di spesa più rilevante sul budget familiare, con ben 144 euro destinati al segmento bio, un valore quasi raddoppiato rispetto a 10 anni fa.  Quasi un consumatore tedesco su due dichiara  di acquistare sempre o spesso prodotti bio (49% di frequent user), ma su quali prodotti alimentari biologici si sono orientate le preferenze dei consumatori tedeschi nel 2019? Frutta e verdura (66% ha acquistato in maniera frequente questa categoria nel 2019), uova (66%), patate (56%), prodotti lattiero-caseari (51%), pane (42%) e carne (41%), acquistati prevalentemente al supermercato (88%), al discount (72%), in panetteria (64%) e al mercato (61%).

Per sostenere questa domanda sono aumentati in dieci anni sia gli ettari destinati alle superfici bio (+63%) sia gli operatori del settore biologico (+54%).

I numeri della Francia: spesa pro capite bio più che triplicata in 10 anni

Al terzo posto nella graduatoria mondiale dell’import agroalimentare e dei consumi di prodotti biologici, subito dietro la Germania, la Francia vede una spesa pro-capite destinata agli alimenti biologici 3 volte più alta rispetto al 2010 (+233%).

Un vero e proprio boom, con l’89% della popolazione francese che ha consumato prodotti bio almeno una volta nel 2019 e una quota significativa di frequent user che acquistano sempre o spesso prodotti biologici (47%).

Nella top ten delle scelte, al primo posto frutta e legumi (80% degli users bio li ha acquistati almeno una volta), seguiti da latticini e derivati (71%), uova (65%), olio, pasta e riso (52%) e bevande (47%), acquistati soprattutto negli iper/supermercati (77%), al mercato (27%) e nei negozi bio (24%), prevalentemente per ragioni di salute (nel 30% dei casi) o per il gusto/qualità del prodotto (15%).

Notevole in dieci anni sia la crescita della superficie bio (+165%) sia l’aumento del numero di operatori nel settore (+138%).

Stati Uniti e Cina: due mercati trainanti per il bio Made in Italy

Due destinazioni estremamente promettenti anche per il bio Made in Italy sono gli Usa e la Cina. Primo Paese al mondo per import agroalimentari, gli USA vantano 5 miliardi di euro di importazioni di prodotti Food & Beverage italiani nel 2020 e rappresentano il secondo mercato di destinazione del nostro agroalimentare, con ampie prospettive di crescita secondo il 29% delle imprese italiane bio esportatrici.

In Cina il biologico rappresenta un plus stimolante per il consumatore, con una accelerazione delle vendite che nel 2019 hanno raggiunto 8,5 miliardi di euro: un balzo del 70% rispetto al 2015 che ha permesso al Paese di diventare il quarto mercato per vendite bio, con l’8% delle vendite realizzate a livello mondiale e una prospettiva di crescita nel lungo periodo che non ha risentito della crisi sanitaria del 2020.

Informazione pubblicitaria