CONAF: “L’agricoltura del futuro passa per innovazione, ricerca e formazione di competenze qualificate”

ROMA – “E’ importante che il mondo agricolo capisca e si indirizzi verso innovazione, ricerca, studio quali premesse necessarie e imprescindibili per fare agricoltura di qualità, sostenibile e coerente con gli obiettivi di Agenda2030.”

Con questa premessa il segretario del CONAF Mauro Uniformi ha introdotto la posizione dei dottori agronomi e forestali a “Buono! Storie italiane di agricoltura, territori e cibo sostenibili”, l’evento promosso dalla Camera di Commercio di Roma, in collaborazione con il Santa Chiara Lab–Università di Siena, con il supporto di Rural Hacke Agro Camera e con la partecipazione di Asvis, Arsial, Borghi Autentici, Commissariato per la partecipazione dell’Italia a Expo 2020 Dubai.

“Siamo stati lieti di partecipare a quest’evento e di vederlo così partecipato. Come ordine sappiamo che si deve parlare di agricoltura soprattutto al di fuori dei canali più tradizionali, perché essa non ci dà solo cibo di qualità, ma rappresenta una filiera economica di grande importanza, il made in Italy ci identifica nelle fiere internazionali e, infine, ha ricadute dirette e indirette sul turismo e nell’identità all’estero del Paese. Per questo sarà importante dare il giusto spazio al comparto agricolo e forestale italiano anche a Dubai2020”. – ha dichiarato Mauro Uniformi, segretario CONAF – “Oggi, in quest’appuntamento preparatorio alla Maker Faire Rome abbiamo giustamente dibattuto di innovazione, tema troppo spesso appannaggio del mondo industriale e artigianale. Come ordine, invece, sappiamo che è un tema decisivo per lo sviluppo dell’agricoltura del futuro: agronomi e forestali sanno che fare buona agricoltura significa prendersi cura del territorio, del paesaggio, della biodiversità, della vitalità del suolo ma che, per ottenere questi ambiziosi obiettivi, serve innovazione tecnologica, ricerca, competenze qualificate e capacità di portarle in campo.

Non è un caso, quindi, che l’azione dell’ordine sia rivolta proprio in questa direzione, ossia accrescere le competenze professionali della categoria per indirizzarla verso una produzione agricola di qualità, sostenibile e al passo con i tempi.”

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