Il caldo africano mette in ginocchio l’ortofrutta lucana. In calo campagna pomodoro

POTENZA – “L’agricoltura lucana è stata messa a dura prova dall’elevato caldo africano, con la campagna del pomodoro che ha registrato un arretramento nelle quantità prodotte e raccolte”: così la Confederazione italiana agricoltori sui dati della stagione 2021.

Luglio, è scritto in una nota dell’organizzazione di categoria, è stato il mese più caldo della storia con “ben 1,4 gradi di temperatura sopra la media europea che, associato alla carenza idrica e ai disservizi per l’irrigazione che hanno interessato numerose aree agricole – tra le quali il Metapontino e la Val d’Agri – ha caratterizzato la stagione estiva 2021”.

Per la Cia, ”la tropicalizzazione del clima ha creato un vero e proprio shock termico e idrico capace di causare la distruzione delle piante o un danno che pregiudica una buona parte del raccolto, una situazione estremamente preoccupante sulla quale è necessario si intervenga per aiutare i produttori in difficoltà”.

In riferimento alla scorsa stagione, l’associazione degli agricoltori ha commentato che “sarà molto difficile che si raggiungano le quantità del 2020, nonostante quest’anno il centrosud, complessivamente, abbia fatto registrare un aumento del 14 per cento delle superfici coltivate a pomodoro, col dato assoluto che si attesta a 32.540 ettari”.

La Cia lucana, inoltre, per limitare la tendenza dei consumatori a scartare frutti ed ortaggi “brutti ma buoni”, ha proposto di “mettere a disposizione le proprie strutture, a partire dal Gie (Gruppo di interesse economico) ortofrutta, come tavolo tecnico, per studiare a fondo la problematica e dare supporto alle istituzioni e alle organizzazioni dei produttori per sollevare questioni importanti sul fronte consumi”. Il calo progressivo dei consumi di frutta e verdura specie al Sud – hanno concluso i dirigenti lucani della Cia – “è un fenomeno in atto da oltre dieci anni, con una perdita di quantità acquistate per famiglia di circa 140 Kg annui: dobbiamo prestare la massima attenzione alle esigenze dei consumatori sintetizzabili in cinque punti chiave: sicurezza, benessere, legame con la natura, facilità d’uso, stile di vita semplice, risparmio e lotta allo spreco”.

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