Imprenditore agricolo professionale. La qualifica vale in tutta Italia

FIRENZE – Il legislatore pone tempestivo rimedio ad una recente interpretazione della Corte di Cassazione, che ha limitato la qualifica di Imprenditore Agricolo Professionale (IAP) ai singoli territori regionali.

Il motivo che ha portato i giudici della Corte ad esprimersi in tal senso, si basa sul fatto che il requisito del tempo riservato alla conduzione del fondo agricolo ed il reddito conseguente, sono determinati in base alle caratteristiche territoriali regionali.

Caratteristiche che in funzione delle colture praticate, delle diverse caratteristiche climatiche, variano notevolmente da territorio a territorio. A questo si aggiunge la diversificazione dei requisiti richiesti agli imprenditori interessati dalle singole regioni,
per il riconoscimento della qualifica in commento.

Senza l’intervento del legislatore, lo IAP riconosciuto come tale in una Regione, non avrebbe potuto quindi vantare in altre regioni le agevolazioni ed i diritti ad esso riservati ma avrebbe dovuto richiedere a queste ultime uno specifico riconoscimento, tutt’altro che
scontato. Legislatore che, con una formulazione normativa forse un po’ troppo sintetica ma che non lascia dubbi in merito, ha esplicitato che l’accertamento della qualifica eseguito da una regione, ha efficacia in tutto il territorio nazionale.

L’Imprenditore Agricolo Professionale è quindi al riparo da eventuali rilievi che avrebbero
potuto avere conseguenze tutt’altro che irrilevanti. Allo IAP infatti, sono riconosciute importanti agevolazioni e diritti, tra i quali:

• agevolazioni fiscali in materia di Piccola Proprietà Contadina: acquisto di fondi rustici con imposta catastale dell’1% ed imposta di registro ed ipotecaria in misura
fissa;

• diritto di prelazione: priorità nell’acquisto di fondi rustici confinanti, a condizione che sugli
stessi fondi non siano già condotti da coltivatori diretti, mezzadri, coloni;

• esenzione IMU: esonero dal versamento dell’imposta altrimenti dovuta sui terreni posseduti e condotti;

• accesso preferenziale al PSR;

• riduzione od esonero degli oneri di urbanizzazione.

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