Prezzi alle stelle per i fertilizzanti. Urea a +121%, +138% nitrato ammonico, +112% cloruro di potassio nell’ultimo anno

ROMA – I prezzi attuali dei fertilizzanti si attestano su livelli record nel mercato italiano.

A registrare i rincari più accentuati sono i prodotti contenenti azoto (urea, nitrato di ammonio etc.), che rappresentano il gruppo di fertilizzanti più importante per la concimazione delle coltivazioni e che, essendo direttamente ricavati dal gas naturale, hanno risentito a partire dai mesi estivi dell’impennata delle quotazioni del gas stesso (grafico 1 e tabella 1).

Nonostante il rallentamento di inizio 2022, tra i prodotti azotati, il prezzo dell’urea rilevato nei listini delle Camere di commercio e Borse Merci italiane registra attualmente una crescita del +120% rispetto ad un anno fa (tabella 2). Ancor più marcato l’incremento del nitrato ammonico, che sfiora il +140%. Ma i rincari si estendono a tutto il comparto, interessando anche i fertilizzanti a base di potassio e fosforo, con rialzi su base annua del +112% per il cloruro di potassio, del +96% per il perfosfato triplo.

In questo scenario già segnato da forti tensioni, il conflitto tra Russia e Ucraina rischia di spingere ancora più in alto i prezzi, a causa del blocco delle forniture in partenza dal Mar Nero e dell’impatto delle sanzioni economiche imposte alla Russia. L’area del Mar Nero rappresenta infatti uno snodo fondamentale per il commercio globale dei fertilizzanti, con la Russia primo esportatore mondiale e l’Ucraina che ricopre un ruolo importante per
l’export dell’urea (ottavo esportatore mondiale nel 2020).

L’Ucraina, in particolare, con una quota del 15% sul totale, è stato nel 2021 il secondo fornitore di urea dell’Italia, con circa 125mila tonnellate inviate nel nostro paese tra gennaio e novembre (+46% su base annua).

I primi effetti sui prezzi dei fertilizzanti si sono già registrati nei giorni successivi all’avvio del conflitto, con i futures sull’urea quotati alla Borsa di Chicago aumentati di oltre il 30% (grafico 2). E rialzi si sono osservati anche nei listini italiani, con incrementi nella settimana 28 febbraio – 4 marzo del +3,8% per l’urea e del +0,9% per il nitrato ammonico.

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