ROMA – “Il nuovo caso di peste suina a Roma è purtroppo la dimostrazione che non sono state effettuate le misure preventive necessarie che avevamo richiesto da anni. Quello della Capitale è il comune agricolo più grande d’Europa e, logicamente, l’eccedenza della popolazione dei cinghiali che scorrazzano liberi anche in città ha amplificato il rischio di trasmissione della malattia. Ora il nostro obiettivo prioritario è quello di salvaguardare i nostri allevamenti ed i nostri prodotti”.
Lo ha affermato il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, in occasione del ritrovamento di un cinghiale infetto nel parco dell’Insugherata, tra la via Trionfale e la via Cassia.
“Da imprenditore agricolo combatto giornalmente con i danni dei cinghiali nella mia azienda a Roma, tra l’altro non lontana dalla Balduina. E’ inutile piangere sul latte versato. Occorre agire immediatamente su due fronti. Bisogna riportare senza indugi la popolazione dei cinghiali ad un livello compatibile con le diverse aree, procedendo subito ad effettuare azioni di depopolamento. Gli agricoltori, presenti su tutto il territorio, insieme ai selecontrollori, potranno contribuire attivamente ed efficacemente al controllo della popolazione delle specie selvatiche. E’ anche necessario prevenire la diffusione prevedendo ulteriori sostegni agli agricoltori per aumentare la biosicurezza negli allevamenti”.