Sta sparendo l’agricoltura toscana. In 10 anni -15,2% superficie agricola utilizzata: è record in Italia. Crollo del 27,4% dal 2000 al 2020

campagna toscana

ROMA – Persi 114mila ettari in soli 10 anni. Un territorio agricolo pari quasi quanto l’intera provincia di Livorno (1.214 km quadrati), sparito in un decennio, dal 2010 al 2020.

Un dato che fa scalpore quello che emerge dal 7mo Censimento dell’Agricoltura presentato dall’Istat. Anche perché la diminuzione media nazionale della Superficie agricola utilizzata (SAU) è stata del 2,5%, mentre la Toscana che svetta in questa classifica negativa, ha fatto registrare un -15,2%. E’ stata del -5,7% la media del Centro Italia, mentre il Nord ha retto con un -2% per il Nord-Ovest e -1,7% per il Nord-Est. Ha perso 4,1% il Sud e hanno guadagnato SAU (+1,4%) le Isole (grazie al +7% della Sardegna).

Come la Toscana ha fatto solo la Provincia autonoma di Bolzano (-15,2%), a seguire troviamo il -11,1% della Provincia autonoma di Trento e il -11 della Basilicata. Una regione agricola e di dimensioni importanti come l’Emilia Romagna ha perso solo l’1,8% di SAU, mentre la Lombardia ha fatto registrare un +2% e la Puglia +0,2%.

Insomma, non bene per l’agricoltura della Toscana. Ma dove sono andati a finire questi 114mila ettari che vanno ad unirsi ai 128mila del decennio precedente? Ma è possibile che la Toscana, regione storicamente agricola, abbia perso oltre un quarto (27,4%) di superficie coltivabile in soli 20 anni? Dagli 882mila ettari del 2000 la Toscana è passata ai 754mila del 2010 fino ai 640mila del 2020.

Quali le cause. Qualche strada asfaltata in più? Qualche capannone o centro commerciale? Abitazioni dove si coltivavano pomodori? Possono avere inciso. Ma è indubbio che anche il bosco abbia fatto la propria parte, tant’è che la Toscana è la prima regione boscata d’Italia e già dal 2000 al 2010 era passata da 874mila ettari di bosco ad 1 milione e 200mila del 2010. Quindi terreni probabilmente abbandonati ed inutilizzati in cui si è fatto avanti indisturbato il bosco in molte aree della Toscana. E contemporaneamente sono cresciuti a dismisura cinghiali ed ungulati in genere, e negli ultimi anni anche i lupi: i primi liberi di devastare colture di ogni tipo, dai seminativi ai vigneti; i secondi di assaltare greggi ed allevamenti.

Ci sarà tempo per un’analisi più approfondita – questo sono solo i primi dati fatti uscire da Istat – e per capire meglio le cause.

IN CALO IL NUMERO DELLE AZIENDE AGRICOLE – Inoltre la Toscana ha contemporaneamente perso il 28,3% di aziende agricole, passando dalle 72.686 del 2010 alle 53.753 del 2020, ma in questo caso è in linea – anzi meglio – della media nazionale (-30,1%) e della media del Centro Italia (-28,9%).

Leggere per approfondimento ISTAT. Censimento Agricoltura: in 38 anni scomparse 2 aziende agricole su 3, restano solo le grandi (SAU raddoppiata). Mancano digitalizzazione e innovazione

 

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