La denominazione Asiago ottiene la piena tutela in Nuova Zelanda

VICENZA – Il formaggio Asiago sarà pienamente tutelato in Nuova Zelanda.

Questo risultato premia l’azione costante di protezione senza deroghe del Consorzio Tutela Formaggio Asiago nella regione Australasia e il lavoro dell’Unione Europea che, con la Nuova Zelanda, ha firmato, lo scorso 30 giugno, uno storico accordo di apertura di zone di libero scambio.

Grazie alla nuova intesa tra Ue e Nuova Zelanda, che dovrà ora essere ora approvata dal Parlamento Europeo e ratificata dal governo neozelandese, la denominazione Asiago avrà una protezione totale nel Paese e verrà considerata illegale la vendita di “imitazioni”, col divieto dell’uso del termine IG “per prodotti non genuini”, o espressioni come ‘genere’, ‘tipo’, ‘stile’, ‘imitazione’, oltre a considerare uso “ingannevole” l’impiego di simboli, bandiere o immagini che suggeriscono una falsa origine geografica. Con l’abbassamento dei dazi e la promozione del Consorzio si aprirà un nuovo mercato che favorirà l’interscambio e contribuirà ad aumentare l’export dell’Unione Europea in Nuova Zelanda, oggi del valore di 5,5 miliardi di euro all’anno.

Il Consorzio Tutela Formaggio Asiago ha da tempo avviato nell’Australasia un’azione di tutela e promozione ad ampio raggio realizzata con attività di promozione, tutela legale e presidio degli interessi generali. La firma del nuovo accordo di libero scambio, che conclude i negoziati quadriennali tra l’UE e la Nuova Zelanda, si conferma e rafforza l’importanza delle iniziative promosse dall’Europa alla quale il formaggio Asiago, in quanto Denominazione d’Origine riconosciuta e protetta come patrimonio identitario dell’Unione, appartiene.

“Tolleranza zero, continuità e visione di sistema sono da sempre il segno della nostra azione all’estero – afferma il Direttore del Consorzio Tutela Formaggio Asiago, Flavio Innocenzi. – Grazie a questo accordo, vero successo politico dell’Unione Europea, oggi possiamo celebrare un risultato al quale abbiamo concorso con impegno e, allo stesso tempo, contare su una nuova opportunità di mercato per la nostra specialità”.

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