Siccità. Centinaio, basta danze della pioggia. Ora rimborsi agli agricoltori e invasi di raccolta

ROMA – “Basta con le danze della pioggia improvvisate, è evidente che non funziona stare solo a strumentalizzare e a parlare di quello che si potrebbe fare per prevenire la siccità e il cambiamento climatico”. Così il Sottosegretario del Mipaaf, Gian Marco Centinaio, intervistato da agricultura.it.

Centinaio è stato raggiunto in seguito al post lanciato questa mattina sui propri social e indirizzato alla politica “Questione siccità: dico ai colleghi “politici” che non basta andare in mezzo a un campo a fare le foto e dire “NON piove più Governo Ladro” (per prendere qualche like in più). Dite cosa volete fare e cosa avete proposto nei mesi scorsi”.

Sottosegretario Centinaio, cosa sta facendo il Ministero insieme al Governo?

“Abbiamo già avviato la procedura di richiesta alle singole Regioni dei danni reali che stanno subendo gli agricoltori a seguito della siccità. Non stiamo parlando di pochi soldi, arriveremo con facilità a un miliardo di euro di danni e quindi di risarcimenti da dare agli imprenditori per salvare almeno le aziende, tra crisi dei costi e ora delle produzioni senza acqua”.

E nel medio lungo termine?

“Abbiamo già avviato anche in questo senso da tempo una richiesta alle Regioni al fine di fornire una mappatura degli invasi, di eventuali progetti già in essere. E’ fondamentale investire in prevenzione del fenomeno, lo dico personalmente da anni, ora più che mai serve avviare questi grandi progetti per evitare un futuro drammatico. Certo ora siamo ancora una volta frenati da questa crisi di Governo, ma non ci dobbiamo fermare, i fondi da investire ci sono e li possiamo incrementare, serve operatività”.

Operatività frenata dalla burocrazia?

“Un male che stiamo cercando di risolvere con una accellerazione da parte del Ministro Brunetta. Mi ha detto un imprenditore dell’Oltrepò Pavese di avere pronto un progetto sostenibile, autofinanziato e per ridurre l’impatto di consumo dell’acqua fermo da anni a causa delle lungaggini della burocrazia. Non è possibile realizzare opere imminenti con l’attuale assetto burocratico: i nostri imprenditori hanno bisogno di più libertà di azione”

Stessa burocrazia che frenerà l’agrivoltaico?

“Mi auguro che anche da questo punto di vista il Governo dia delle facilitazioni perchè abbiamo le risorse, le aziende sono predisposte. Inutile altrimenti parlare di energie sostenibili e autoproduzione energetica se non si lasciano andare avanti i progetti in tal senso”.

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