Affaire Prosecco. Il direttore del Consorzio del Prosecco Doc chiarisce il malinteso sull’utilizzo di “superiore”

TREVISO – Si è svolto oggi, martedì 19 luglio, il CdA del Consorzio di tutela della DOC Prosecco, il quale ha ben inteso come le parole pronunciate dal direttore Luca Giavi siano state utilizzate estrapolandole da un’esposizione più ampia che cercava di spiegare come la menzione “Superiore” sia riservata esclusivamente – sulla scorta di quanto stabilito dai relativi disciplinari – alla tipologia spumante delle DOCG “Asolo Prosecco” e “Conegliano Valdobbiadene Prosecco”, senza, in alcun modo, voler intendere l’esclusione della possibilità di utilizzo del termine “superiore” da parte delle due denominazioni, ma il suo corretto utilizzo.

Per il resto, il Consiglio di Amministrazione ha ribadito come rimanga auspicabile definire, in modo condiviso, alcuni aspetti della comunicazione delle tre denominazioni, al fine di evitare che, per ragioni diverse, vengano vanificate le azioni di tutela svolte dai Consorzi del Prosecco a favore dei rispettivi sistemi produttivi e dei consumatori.

In questo momento i tre Consorzi di tutela (Prosecco Doc, Conegliano Valdobbiadene Prosecco e Asolo Prosecco) stanno valutando di unire le forze soprattutto per azioni di comunicazione. Il termine Prosecco, tra i vini più venduti e conosciuti al mondo, sta creando infatti molti problemi di confusione tra i consumatori. Nei giorni scorsi è intervenuto sulla questione anche il Governatore del Veneto, Luca Zaia, avvertendo di fare attenzione perchè il rischio è “quello di rovinare un sogno che vale oltre 5 miliardi di euro per oltre un miliardo di bottiglie vendute nel mondo”.

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