Pomodoro da industria: caro bollette energie mette a rischio posti di lavoro e export. Anicav scrive a Giorgetti e Patuanelli

NAPOLI – Raddoppio del credito d’imposta e proroga dei termini di utilizzo con condizioni più favorevoli (possibilità di cedere il credito agli stessi gestori e l’azzeramento o l’abbattimento degli interessi in caso di dilazione dei pagamenti), una sospensione del meccanismo ETS per evitare ulteriori aggravi per le aziende e un intervento diretto su ARERA per la revisione del costo di conferimento delle capacità di trasporto di gas naturale che impatta in maniera notevole sui costi delle imprese ad alta stagionalità come quelle che trasformano pomodoro.

Queste le principali richieste di ANICAV al Ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, e al Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Stefano Patuanelli. Lettere che, dopo l’allarme degli ultimi giorni, raccontano le crescenti difficoltà di un comparto sempre più in crisi a causa del caro bollette. Una crisi che, senza interventi immediati, inevitabilmente si ripercuoterà anche sui consumatori finali.

“Questa situazione rischia di mettere in discussione il prosieguo della campagna di trasformazione con le imprese che, non riuscendo a far fronte ai rincari, saranno costrette a rallentare la produzione o addirittura chiudere gli impianti con ripercussioni importanti sull’occupazione e sul mondo agricolo – dichiara il presidente di ANICAV, Marco Serafini –. Bisogna, inoltre, considerare le difficoltà che le aziende avranno nel trasferire gli aumenti alla grande distribuzione e ai canali del fuoricasa, sia sui mercati nazionali che all’estero, dove c’è il serio rischio di vedere erodere quote di export a vantaggio di Paesi nostri competitors. È assolutamente necessario, quindi, un intervento urgente dell’attuale Governo a tutela non solo del nostro comparto ma di tutti i settori ad elevata stagionalità soprattutto”.

“Le nostre produzioni e, di conseguenza, i consumi di gas ed elettricità si concentrano tra i mesi di luglio e settembre, periodo in cui quest’anno i costi dell’energia stanno raggiungendo livelli spropositati,  e questi aumenti così repentini, legati soprattutto alla “corsa” agli approvvigionamenti per incrementare gli stoccaggi e mettere in sicurezza il prossimo inverno, stanno avendo importanti ripercussioni sulle nostre aziende che non possono in alcun modo rimandare o sospendere le lavorazioni – conclude Giovanni De Angelis, direttore generale di ANICAV -. Raddoppio del credito d’imposta e proroga dei termini di utilizzo, sospensione del sistema ETS e dilazione dei pagamenti con interessi agevolati rappresentano soluzioni che, nell’immediato, potrebbero aiutarci a superare questo momento critico, anche a salvaguardia e beneficio dei consumatori finali”.

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