Costi. Anche Copagri Puglia si aggiunge alla polemica dei rincari dei costi di irrigazione

BARI – “Appare assurdo che il Consorzio di Bonifica notifichi a distanza di un anno il raddoppio delle tariffe dell’acqua, motivandolo con l’aumento dei costi energetici; non possono e non devono essere gli agricoltori a pagare le inefficienze ataviche di enti consortili che sono e devono tornare al servizio dell’agricoltura. Per tali ragioni, chiediamo con urgenza un incontro con il presidente della Regione Michele Emiliano, col vicepresidente e assessore al bilancio Raffaele Piemontese e con l’assessore alle risorse agricole Donato Pentassuglia”. Lo sottolinea il presidente della Copagri Puglia Michele Palermo che è intervenuto, insieme al direttore regionale Alfonso Guerra, a un confronto con il commissario straordinario dei Consorzi di Bonifica Alfredo Borzillo.

“Nella riunione, infatti, Borzillo ha comunicato il commissariamento dei Consorzi di Bonifica della Regione e il termine delle procedure previste dalla legge regionale 1/2017 relativamente alla costituzione del Consorzio unico, così come l’assurdo raddoppio delle tariffe per l’erogazione dell’acqua con effetto retroattivo dal 1° gennaio 2022”, prosegue Palermo, ricordando la netta contrarietà della Copagri Puglia alla procedure del Consorzio unico e all’autogoverno.

“Siamo sempre stati contrari e l’abbiamo ripetuto più volte in tutte le sedi; basti pensare che il Consorzio ha un debito con la Regione pari a oltre 120 milioni di euro e che noi non siamo mai stati convocati per la modifica del piano di classifica, pur avendo chiesto un piano industriale sempre disatteso, poiché convinti che il Consorzio Unico non sia nelle condizioni di reggersi autonomamente”, rimarca il presidente.

“Per oltre vent’anni i commissari che si sono succeduti alla guida dei Consorzi non hanno mai realizzato le opere di bonifica, se non nell’ultimo periodo e per limitati territori”, aggiunge Palermo, secondo cui “in assenza della manutenzione ordinaria, quelle attività sono diventate ormai di carattere straordinario e devono essere quindi realizzate dalla Regione, perché proprietaria delle strutture gestite dai consorzi; da qui la nostra richiesta di un incontro con i vertici della Regione Puglia, nella piena consapevolezza che la sede a cui rivolgere queste istanze non è il commissario unico”.

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