UE, in commercio da oggi la farina di grillo. E tra due giorni anche il verme della farina minore

ROMA – Via libera da oggi, martedì 24 gennaio, la possibilità di commercializzare nell’UE la farina parzialmente sgrassata di Acheta domesticus, ovvero il grillo domestico.

Giovedì 26 gennaio, inoltre, entrerà in vigore il regolamento che autorizza la commercializzazione delle larve di Alphitobius diaperinus (verme della farina minore) congelate, in pasta, essiccate e in polvere.

Una accelerazione che non sembra interessare i consumatori europei e soprattutto gli italiani che, per la grande maggioranza, non porterebbero mai a tavola gli insetti, considerati estranei alla cultura alimentare nazionale: il 54% è infatti contrario agli insetti a tavola, mentre è indifferente il 24%, favorevole il 16% e non risponde il 6%, secondo l’indagine Coldiretti/Ixe.

Prima della farina parzialmente sgrassata, la Ue aveva dato il via libera ai grilli in polvere, e per quelli congelati, in pasta ed essiccati era già arrivato nel marzo 2022. Nelle stesse forme sono già commercializzati la locusta migratoria, dalla fine del 2021, e la larva gialla della farina (larva di Tenebrio molitor, o tenebrione mugnaio) dal marzo 2022. Il primo insetto ad avere avuto il via libera come nuovo alimento da parte degli Stati membri Ue su proposta della Commissione europea, è stata proprio la larva del tenebrione mugnaio, ma solo nella forma essiccata, nel giugno 2021. Ma l’elenco degli insetti, come novel food, non finisce qui, ci sono ben altre otto domande in lista d’attesa.

Le norme Ue includono requisiti specifici di etichettatura per quanto riguarda l’allergenicità  poiché  le proteine da insetti possono causare reazioni soprattutto nei soggetti già allergici a crostacei, acari della polvere e, in alcuni casi, ai molluschi. Non è un caso che l’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, abbia sconsigliato il consumo ai minori di 18 anni del verme della farina minore (Alphitobus diaperinus), con un parere scientifico riportato nero su bianco proprio nel regolamento Ue che ne autorizza l’immissione sul mercato.

Tuttavia, Bruxelles vede gli insetti, e le proteine alternative in generale, come una risposta all’aumento del costo delle proteine animali, del loro impatto ambientale, dell’insicurezza alimentare, della crescita della popolazione e della corrispondente, crescente domanda di proteine tra le classi medie.

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