Cereali. Nel 2022 +8,3% di importazioni a fronte di un +8% di export. Il report di Anacer

ROMA – Risultano in aumento soprattutto le importazioni di granturco (+1,6 milioni di tonnellate, per un controvalore di +940 milioni di euro). Pure in aumento gli arrivi di grano tenero (+108.000 t), orzo (+51.000 t) ed altri cereali minori (+60.000 t). Diminuiscono invece le importazioni di grano duro di 555.000 tonnellate, di cui -772.000 t dai Paesi terzi e +217.000 t dai Paesi dell’Unione Europea.

Le importazioni di riso (considerato nel complesso tra riso lavorato, semigreggio e rotture di riso) aumentano di 178.000 t (+82%). Gli arrivi di semi e frutti oleosi registrano un calo dell’8,2% nelle quantità (-216.000 t), ma un aumento del 19% nei valori (+250 milioni di euro). In aumento le importazioni di farine proteiche vegetali sia nelle quantità del 6,7% (+148.000 t), sia nei valori del 35,7% (+277,4 milioni di euro).

L’incremento delle quantità esportate si deve principalmente ai cereali in granella (+129.000
tonnellate, di cui +168.000 t di grano duro e -41.000 t di grano tenero) ed alle paste
alimentari (+131.000 tonnellate, per un controvalore di +755,0 milioni di euro).
Tra gli altri prodotti in esame si registra l’aumento delle vendite all’estero di farina di grano
tenero (+40.300 t), mangimi a base di cereali (+27.400 t) e riso (+15.300 t considerato nel
complesso tra risone, riso semigreggio, lavorato e rotture di riso). In calo la semola di grano
duro di circa 10.000 t rispetto allo stesso periodo 2021 (-8,8%).

I movimenti valutari relativi all’import/export del settore hanno comportato nei primi undici
mesi del 2022 un esborso di valuta pari a 8.940,8 milioni di Euro (6.236,1 nel 2021) ed introiti per 5.217,7 milioni di Euro (3.835,5 nel 2021). Pertanto il saldo valutario netto è pari a -3.723,1 milioni di Euro, contro -2.400,6 milioni di Euro nel 2021.

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