L’Italia una superpotenza della qualità alimentare. Il Ministro Francesco Lollobrigida punta su promozione e rilancio del marchio tricolore

ROMA – Affermare l’Italia come superpotenza della qualità alimentare. E’ l’obiettivo principale di Francesco Lollobrigida, Ministro della agricoltura, sovranità alimentare e delle foreste. Tra nutriscore, etichettatura sugli alcolici e modelli di alimentazione le azioni di promozione del Made in Italy dovranno passare per un unico progetto.

“Siamo una superpotenza della qualità e possiamo fare scuola sull’utilizzo del cibo per aumentare il livello salutistico. Nei supermercati di tutto il mondo vediamo cibi privi di indicazione geografica, standardizzati, con costi di produzione abbattuti e la possibilità di accentrare la produzione nelle mani di pochi,  noi invece dobbiamo informare correttamente le persone e per far loro scegliere bene. Uno di questi è una corretta comunicazione”.

Quindi Ministro Lollobrigida il Nutriscore non è un modello che giova all’Italia?

“È un’etichettatura condizionante che non garantisce una corretta informazione, noi invece vogliamo lavorare su un’etichettatura che consenta la giusta informazione su quanto cibo si possa assumere avendone un beneficio e quanto invece metta a rischio la salute. Ho visto una tabella utilizzata da cardiologi dove alcuni alimenti “verdi” sono l’antitesi della salute, e in quella rossa, pasta, olio, parmigiano e tutto ciò che ci ha reso un modello di vita lunga e sana. E’ evidente che è un sistema sbagliato”.

A proposito di salute, la demonizzazione del vino che sta avvenendo in paesi come l’Irlanda come la vede?

“Stiamo contrastando, insieme ad altre nazioni, un modello che stigmatizza un prodotto in una nazione in cui quel prodotto non viene realizzato, e tenta non di spiegare e informare correttamente sui problemi dell’abuso, che va sempre contrastato, ma invece stigmatizza il prodotto chiudendo, di fatto, all’ingresso in quel mercato di quel prodotto, a nostro avviso in violazione dei trattati europei. Ricorreremo in tutte le sedi per arginare questo tipo di soluzione, che non è una soluzione per la salute degli irlandesi ed è un danno per le nostre imprese e per la fruizione, da parte anche del pubblico irlandese, di un prodotto di qualità come il vino assunto in giuste quantità”.

Quindi quali saranno le sfide dell’agricoltura?

“Sono appena di ritorno da una fiera negli Emirati Arabi, la Gulfood di Dubai: gli stand italiani erano gli unici ad avere il titolare dell’azienda a raccontare il proprio prodotto. Questa è la nostra forza che ci ha permesso per esempio in questo mercato di far crescere in pochi mesi quasi del 50% le esportazioni di alimenti italiani. Le potenzialità sono enormi. Per noi è naturale scegliere italiano, nel resto del mondo c’è ancora bisgono di spiegare perchè noi siamo i migliori. Il tricolore deve diventare il simbolo della nostra produzione e siamo già pronti per farlo perchè abbiamo il più alto numero di prodotti a marchio di qualità”.

 

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