Agricoltura 4.0. Cai Agromec: agromeccanici strategici all’interno della nuova Pac

BOLOGNA – Agricoltura 4.0, applicazioni ed esperienze di tecnologie innovative, le novità della Pac 2023/2027 e inedite strategie agronomiche per il futuro del settore primario sono state al centro del convegno L’agricoltura che cammina, organizzato da Atma Bologna (Associazione Trebbiatori e Motoaratori), associazione aderente a Cai Agromec, presso i Consorzi Agrari d’Italia a San Giorgio in Piano (BO). Partner dell’evento Consorzi Agrari d’Italia e Bayer.

Tra i vari interventi della giornata, Eros Gualandi (presidente de Il Raccolto Soc. Coop) ha introdotto il tema dell’Agricoltura 4.0 e delle interconnessioni in ottica di rendicontazione e rispetto dell’utilizzo dei dati, mentre Marco Speziali (agromeccanico di Mantova e presidente di Confai Mantova) ha fornito una testimonianza pratica sull’applicazione dell’interconnessione digitale in agricoltura. Gabriele Grillo di Atma Bologna ha fornito una sintesi degli aspetti salienti della Pac 2023-27, il professor Amedeo Reyneri di Lagnasco (ordinario di Agronomia e Colture Erbacee all’Università di Torino) ha sviluppato il tema delle “Strategie agronomiche e tecniche per l’agricoltura 23/27”, con una chiara e apprezzatissima esposizione sulla centralità delle potenzialità gestionali dell’agromeccanico per il raggiungimento degli ambiziosi obiettivi Pac 2023/2027.

Riccardo Negrini e Raffaele Perrone di Geniabusiness Srl hanno offerto una panoramica sul “Bando Isi Inail 2022 contoterzi e agricoltura” e sulle opportunità di adesione ai benefici di finanza agevolata legati alla meccanizzazione. I fondamentali temi dell’Albo degli Agromeccanici e del Bando Agromeccanici sono stati oggetto dell’intervento di Michele Pedriali, vicepresidente nazionale Cai Agromec, e di Paolo Rubini, direttore Atma Bologna.

«È stata una vera e propria maratona, molto partecipata – commenta il direttore di Atma Bologna Paolo Rubini – nata come estensione dell’assemblea pubblica Atma di Bologna, per offrire alla nostra base sociale, composta da circa 200 imprese, un dovuto e importante momento informativo. Sull’importanza del comparto agromeccanico per il settore primario e soprattutto per il suo futuro parlano i numeri: ammonta infatti a 40 milioni di euro il fatturato 2022 delle aziende agromeccaniche bolognesi e, nello stesso anno, 10 milioni di euro sono stati investiti nell’Agricoltura 4.0. I contoterzisti, quindi, si stanno rivelando sempre più una categoria all’avanguardia, con mezzi in costante aggiornamento. Un elemento fondamentale, questo, per guardare al futuro in ottica di competenza e competitività».

«Le sfide imposte dalla Pac 2023-2027 – interviene il presidente di Cai Agromec Gianni Dalla Bernardina – poggiano sostanzialmente su due macro temi: da una parte l’esigenza di produrre di più per sfamare una popolazione in crescita, dall’altro quella di raggiungere tale obiettivo attraverso una maggiore sostenibilità ambientale. Solo il ruolo determinante del comparto agromeccanico, può fare sì che tali obiettivi non confliggano tra loro. Esclusivamente le imprese di questo settore infatti hanno la forza per attivare un concreto piano di sostenibilità ambientale rafforzando al contempo i numeri della produttività. Gli investimenti nell’Agricoltura 4.0 permettono infatti risparmi sulle lavorazioni, sull’impiego di agrofarmaci e fertilizzanti, nonché sulla risorsa idrica. Un risparmio sia in termini economici sia, soprattutto, di sfruttamento delle risorse agroecologiche. In altri termini, gli agromeccanici sono l’unica categoria che, già oggi, è proiettata e ha posto le basi per certificare e avvalorare i processi dell’agricoltura del futuro, anche in sede di rendicontazione. È necessario, a questo punto, che ciò sia riconosciuto a livello istituzionale, per far sì che l’agromeccanico rientri a pieno titolo nel panorama del settore primario e possa accedere, quale elemento con capacità certificabile di filiera, ai fondamentali contributi della nuova Pac».

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