Dl siccità. Franceschelli (Pd): Ennesimo atto d’urgenza che non prevede risorse né programmazione

ROMA – “Siamo in presenza dell’ennesimo atto d’urgenza che non prevede risorse sufficienti, che non parla di programmazione e che rischia di essere l’ennesima scatola vuota. Un provvedimento che nasce zoppo e che ha respinto tutti gli emendamenti che prevedevano stanziamenti per fare e manutenere le opere”.

Così il Senatore Silvio Franceschelli capogruppo del partito Democratico nella Commissione Industria, Commercio e Agricoltura intervenendo in aula sul ‘Decreto siccità’.

Franceschelli ha sottolineato come “le misure contenute nel decreto sono insufficienti perché non si prevede una disciplina chiara e semplice, che nel rispetto dell’ambiente e della biodiversità animale e vegetale sia tale da consentire di aumentare, manutenere o ripristinare la portata degli invasi esistenti e la messa in sicurezza dei corsi d’acqua anche intervenendo e disciplinando il tema delle terre di accumulo”.

“Più in generale, – ha detto il Senatore – questo provvedimento in più parti si rappresenta intangibile nella sua applicazione e non rispondente con la finalità originaria di contrasto alla siccità e di infrastrutturazione del paese Italia, non solo per i contenuti ma anche perché non sono stanziate appropriate risorse economiche, a fronte dell’imponete azione strutturale che sarebbe da compiere”.

“Siamo inoltre in presenza di un atto intangibile – ha detto ancora Franceschelli – rispetto al tema delle aree interne e montane, che troppo spesso sono abbandonate a sé stesse con pochi servizi e messa in discussione da parte del governo di quelli esistenti e già programmati – ora di attualità col dimensionamento scolastico, il ridimensionamento ulteriore della sanità territoriale non finanziata dal governo che ha messo in discussione anche le case di comunità da realizzare con i fondi del pnrr, sul mancato rifinanziamento del trasporto pubblico – con l’effetto che può aggravarsi lo spopolamento e con esso il presidio e la custodia dei territori ”.

“La gravità della situazione climatica in atto e la realtà ci impongono una presa di coscienza e di elaborare atti concreti e non simbolici. Purtroppo, questo atto non raggiunge l’intento originario, come si potrà riscontrare in concreto e sul campo, per cui la norma è stata elaborata ed alla quale abbiamo partecipato con pieno spirito di collaborazione” ha concluso Franceschelli.

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