Giovani in agricoltura: così Elena e Maurizio vendono il territorio con i loro prodotti

PIACENZA – Orto al Sole è piacentina, ma anche internazionale, è piccola e grande, è innovativa e tradizionale. Parliamo di una realtà imprenditoriale alle porte di Piacenza associata a Confagricoltura che produce, a partire dai propri campi, chips di frutta e verdura in monoporzioni da gustare come snack o all’interno di un pranzo.

È guidata da Elena e Maurizio Gandini, due giovanissimi che, alla terza generazione nell’azienda agricola di famiglia hanno deciso di avviarne una tutta loro specializzata in questa nuova lavorazione. Hanno fatto analisi di mercato e di prodotto per scegliere, primi in Italia, una tecnologia canadese. Elena, 34 anni, è laureata in Scienze e Tecnologie Alimentari e cura tutti gli aspetti del controllo qualità, della tracciabilità, della sicurezza alimentare e le questioni d’ufficio, Maurizio, 28 anni, dopo il diploma si è subito inserito in azienda e oggi è il direttore di stabilimento. “Ad oggi abbiamo una gamma di Dalla 10 referenze – spiega Elena – fragole, kiwi, pesche, patate dolci, barbabietole, broccoli, pomodori a cui abbiamo da poco aggiunto zucchine, fagiolini e peperoni. Per ora siamo gli unici in Italia ad utilizzare questa tecnologia, mentre in Europa qualcuno la usa per i formaggi. È innovativa e sta prendendo piede nel settore alimentare, tanto che alcune multinazionali del lattiero-caseario sono venute in visita per studiarne gli impeghi. La peculiarità è l’estrema velocità di essiccazione che consente di mantenere inalterate le proprietà nutrizionali”.

Il prodotto, per la maggior parte proveniente dai campi aziendali, viene raccolto lavato, mondato e affettato. “Per ciascuna tipologia – spiega Elena – abbiamo effettuato diversi test sino a raggiungere il risultato ottimale. Bisogna calibrare il peso e la forma delle fettine, i tempi di essiccazione”.  Frutta e verdura così preparate vengono inserite nel tunnel di acciaio del macchinario, scorrendo verso l’uscita, nel giro di un’ora e mezza vengono essiccate. “Va considerato – precisa Maurizio – che frutta e verdura perdono circa il 90% del loro peso costituito da acqua e a fine ciclo hanno un’umidità residua del 3-5%. Per arrivare ad avere 15 grammi di prodotto finito, l’equivalente di una confezione, occorrono circa 200 grammi di prodotto fresco, pulito e lavato. Le altre tecnologie impiegano tempi molto più lunghi. Persino la crioconservazione, unica a poter competere per il mantenimento delle proprietà nutrizionali, impiega 72 ore non offrendo però i medesimi risultati in termini di sapore e colore. Per alcune verdure c’è una fase di scottatura, ad esempio la barbabietola viene scottata 5 minuti, per togliere il suo tipico sapore di terra, per le zucchine il tempo è più breve”. “Abbiamo messo a punto l’idea durante la pandemia – spiega Elena – l’attrezzatura grande è stata installata a inizio 2022 e sono occorsi due mesi. Vogliamo coprire il mercato nazionale e a lungo termine quello internazionale. A Piacenza riforniamo direttamente alcuni punti vendita con cui collaboriamo. Essendo una realtà industriale non facciamo vendita in azienda abbiamo però avviato da poco la vendita on-line attraverso il nostro sito e riforniamo già alcuni gruppi di Gdo presenti in Lombardia con diversi punti vendita”.

“L’obiettivo di essere più presenti nella Gdo – spiega Maurizio – non confligge comunque con la scelta di qualità che abbiamo fatto come posizionamento. Anche il confezionamento: con busta richiudibile e con un impacchettamento di un certo tipo, differente dalla classica busta delle patatine, è finalizzato a garantire la massima qualità mantenendo croccantezza e freschezza”. “L’idea è quella di fornire una pozione frutta o verdura pronte da gustare e facili da portare in giro, utilizzabili sia come spuntino che abbinate a un piatto. Vorremmo fare anche una campagna di comunicazione per i bambini, dato che molti di loro non mangiano volentieri i vegetali: abbiamo invece verificato che questi prodotti, croccanti come le patatine, a loro piacciono”.

“Ci congratuliamo con i nostri associati – commentano da Confagricoltura Piacenza – perché guardano al futuro, innovano proponendo prodotti per nuovi segmenti di mercato. L’azienda di famiglia lavora oltre 1.100 ettari nella provincia di Piacenza, la spinta verso l’ulteriore passo avanti è una preziosa connotazione del tipico spirito imprenditoriale che mira al continuo miglioramento. Questo permette di creare ricchezza e lavoro per il territorio. Ne siamo orgogliosi. Quanto al sensibilizzare i più piccoli educandoli ad un’alimentazione sana è importante e condivisibile, sarebbe bello, in tal senso, anche per organizzare visite didattiche a questa bella realtà”.

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