Conserve di pomodoro biologico. Anicav: export fondamentale, 3 prodotti su 4 destinati all’estero

NAPOLI – Promuovere le conserve di pomodoro biologico valorizzandone le principali caratteristiche di salubrità e gusto.

Questo l’obiettivo di ANICAV, Associazione Nazionale Industriali Conserve Alimentari Vegetali, che nell’ambito del progetto “Red Gold From Europe – your organic and sustainable choice!” parteciperà alla prossima edizione di ANUGA, una delle principali fiere del settore in programma a Colonia dal 7 all’11 ottobre.

Quella delle conserve bio rappresenta una produzione sempre più importante per la filiera del pomodoro da industria, anche in virtù della crescente attenzione dei consumatori alla qualità dei prodotti che portano in tavola e alla tutela dell’ambiente. Per questo l’ANICAV sta portando avanti il programma di promozione  “Red Gold From Europe – your organic and sustainable choice!” in quattro Paesi target, Svezia, Germania, Olanda e Danimarca, particolarmente interessati a questo tipo di prodotti.

“L’ANUGA è un’importante vetrina internazionale per la valorizzazione dei nostri prodotti. – dichiara Giovanni De Angelis, Direttore Generale di ANICAV – Le conserve di pomodoro Made in Italy, e in particolare quelle bio, rappresentano una vera e propria eccellenza riconosciuta nel mondo, il 75% dei derivati bio è, infatti, destinato a varcare i confini nazionali. Nell’ultimo anno abbiamo, però, registrato un calo delle vendite interne legato alle crescenti difficoltà economiche dei consumatori che, tra inflazione e caro bollette, si orientano verso prodotti a basso costo. Rimane comunque prioritario il nostro impegno a mantenere elevati standard qualitativi auspicando una ripresa dei consumi.”

Nel 2022 il peso delle vendite nel mercato interno di conserve di pomodoro bio sul totale dei derivati è stato del 4.6% in valore e del 3.2% in volume. I consumi interni hanno subito un calo del 6% in termini di volumi e del 2% in termini di valore. Ruolo cruciale per l’export: il 75% dei derivati bio è destinato all’estero e rappresenta il 9,6% del totale esportato. Nell’ultimo quinquennio si è registrata una crescita del 65,70% della produzione di derivati bio.

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