Apicoltura, De Castro e Laureti: Finalmente l’origine del miele approda in etichetta. Un freno alle contraffazioni

BRUXELLES – “Abbiamo approvato lo stop europeo alle sempre più frequenti frodi alimentari che riguardano il miele, vietando i prodotti adulterati e di provenienza sconosciuta”.

Così Paolo De Castro e Camilla Laureti, membri PD della Commissione agricoltura del Parlamento Ue, commentano l’approvazione all’unanimità, questa mattina, della posizione ComAgri sulla Direttiva Colazione, che fissa nuove norme di denominazione di vendita e di etichettatura di determinati prodotti alimentari di largo consumo.

“Con il voto di oggi, chiediamo di aumentare la trasparenza nei confronti dei nostri consumatori e combattere ogni tipo di frode: ogni confezione di miele – spiegano gli europarlamentari PD – dovrà infatti riportare sull’etichetta, accanto al nome commerciale del prodotto, il paese di origine dove il miele è stato raccolto. Non solo, se il miele proviene da più di un paese, ciascun paese in cui il miele è stato raccolto dovrà essere indicato in etichetta, in ordine decrescente e con la rispettiva percentuale nella miscela”.

Per De Castro e Laureti “gli oltre 65 mila apicoltori italiani, che lavorano ogni giorno per proteggere la biodiversità e promuovere una filiera virtuosa capace di creare valore su tutto il territorio italiano grazie ai 2 milioni di alveari presenti sul nostro territorio, saranno più protetti dalle frodi anche grazie all’istituzione di un centro europeo di analisi del miele, che dovrà migliorare i controlli e la tracciabilità, attraverso test sistematici del miele importato e miscelato”.

Dopo l’approvazione della posizione del Consiglio dei Ministri Ue, avvenuta martedì 14 novembre scorso, ora la palla passa alla Commissione Ambiente del Parlamento Ue “dove ci auguriamo che le nostre richieste possano essere accolte e rafforzate, estendendo gli obblighi di etichettatura di origine e trasparenza anche a marmellate e succhi di frutta. Solo così – concludono i due parlamentari dem – potremmo arrivare all’approvazione in Plenaria, a dicembre, di un testo il più ambizioso possibile, e iniziare immediatamente i negoziati con Commissione e Consiglio, per raggiungere un accordo entro il termine della legislatura e dare ai nostri agricoltori e produttori un ulteriore strumento di tutela e valorizzazione dei propri prodotti”.

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