Iniziativa antinflazione: Serpillo (UCI) chiede la tutela del settore agricolo e dell’occupazione

ROMA – “Ad ottobre i prezzi dei beni alimentari registrano la prima diminuzione da due anni a questa parte, con una discesa dello 0,1%”  riferisce il Presidente dell’UCI Mario Serpillo, riguardo alla marcata frenata dell’inflazione, scesa al livello più basso da luglio 2021 (secondo il monitoraggio Istat sui prezzi al consumo).

La diminuzione dell’inflazione è principalmente dovuta alla decelerazione dei prezzi dei beni energetici rispetto ad ottobre 2022, caratterizzato invece da notevoli aumenti. Questo calo è determinato, naturalmente, anche dalla dinamica stessa dei prezzi dei beni alimentari, con un tasso tendenziale che si riduce al +6,3%, limitando la crescita annua dei costi del carrello della spesa al +6,1%.

Per la prima volta da oltre due anni, dunque, scendono i prezzi dei prodotti alimentari, con una diminuzione dello 0,1% rispetto al mese precedente. “Un andamento che – sottolinea il Presidente Mario Serpillo – potrebbe aiutare a rilanciare i consumi nel settore alimentare, in calo del 4,4% durante i primi nove mesi dell’anno”.

Si tratta di dati registrati nel primo mese dall’entrata in vigore del Patto Antinflazione, atto a garantire il rispetto della normativa vigente in materia di contrasto alle pratiche commerciali sleali (di cui al D. Lgs 198/2021), in particolare quella relativa al divieto di vendita sottocosto, ed assicurare che non si producano distorsioni nella ripartizione del valore e di una equa remunerazione, a detrimento soprattutto delle fasce contrattualmente più deboli, posizionate a monte della filiera agroalimentare.

Concludendo, il Presidente dell’Unione Coltivatori Italiani Mario Serpillo afferma: “È essenziale evitare che il peso dell’iniziativa impatti negativamente sugli anelli più vulnerabili della catena. Dobbiamo proteggere i bilanci dei produttori agricoli, degli operatori della trasformazione, delle industrie e delle cooperative, poichéé sono stati fortemente colpiti dall’incremento dei costi di produzione. La priorità è tutelare il tessuto produttivo e preservare l’occupazione”.

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