La biodiversità nella zootecnia italiana. Incontro il 1 dicembre a CremonaFiere

CREMONA – Il bioterritorio regionale in Lombardia è caratterizzato da ordinamenti produttivi che si basano prevalentemente sulla zootecnia e sulle filiere ad essa collegate, riscontrando la più alta concentrazione di agro-biodiversità. Le specificità di questi bioterritori, dettate dalle diverse condizioni antropo-bio-geo-pedo-fisico-chimico-climatiche, hanno influenzato enormemente gli ecosistemi naturali e in particolare le popolazioni animali.

L’importanza della biodiversità degli animali in produzione zootecnica è oggi ampiamente riconosciuta come dimostrano i programmi di conservazione messi in atto dai diversi Paesi e in particolare quello messo in atto a livello mondiale dalla Fao.

La conservazione della variabilità genetica di animali e piante, utilizzate o potenzialmente utilizzabili per la produzione di alimenti, di materie prime non alimentari e di servizi, rappresenta un problema di importanza fondamentale a livello planetario. In particolare la conservazione della biodiversità nelle specie di interesse zootecnico non è una problematica recente ma è soprattutto negli ultimi anni che si è raggiunta una maggiore consapevolezza della necessità di mantenere la variabilità genetica entro le razze e di valorizzarle e sfruttarle nel contesto dei sistemi di produzione.

È una corsa contro il tempo per la conservazione della biodiversità degli animali d’allevamento a rischio di estinzione nel mondo, con gravi ricadute ambientali e sociali a livello globale: l’Università Cattolica del Sacro Cuore, campus di Piacenza, ha dato un contributo fondamentale a questa operazione di analisi del DNA in corso di svolgimento in tutto il mondo lavorando, insieme ad altri esperti internazionali, a elaborare i contenuti delle Guideline FAO sul tema a elaborare i contenuti delle Guideline FAO sul tema nell’ambito del “Global Plan of Action for Animal Genetic Resources” dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura.

Da queste riflessioni nasce l’esigenza di dotare la Lombardia agricola ed imprenditoriale, come regione pilota, di uno strumento per conservare, ma soprattutto salvaguardare la biodiversità attraverso la conservazione del dna.

Intervengono:

Alessandro Beduschi, Assessore all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste;
Roberto Biloni, Presidente CremonaFiere
Luana Piroli, Ceo Vislab
Paolo Ajmone Marsan, Professore Ordinario di Miglioramento genetico animale presso la Facoltà di Agraria dell’Università Cattolica del S. Cuore di Piacenza;
Licia Colli, Ricercatrice presso il Laboratorio di Genetica Animale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza

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