Proteste agricoltori. Lollobrigida convoca le associazioni, ma non tutte. Confeuro, sbagliato non ascoltare i punti di vista

ROMA – “Nelle scorse ore il Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida, ha inviato una lettera ad alcune organizzazioni agricole nazionali, con la volontà di istituire un tavolo politico e individuare soluzioni efficaci per affrontare le delicate questioni che attanagliano il comparto agricolo italiano.

Alla luce di questo contesto, Confeuro condivide pienamente l’esigenza e l’urgenza di analizzare profondamente la condizione dell’agricoltura italiana – anche in relazione allo stato di attuazione della Pac e del Pnrr – ma, al contempo, intende esprimere tutto il proprio disappunto per il metodo e soprattutto per il fatto che la convocazione da parte dicastero arrivi solo dopo che le proteste degli agricoltori si siano accese. Inoltre, il ministro Lollobrigida ha deciso di convocare – ancora una volta e illogicamente – soltanto le organizzazioni che si ritengono maggiormente rappresentative (Che poi sono sempre le stesse che presenziano anche negli organismi come il Copa – Cogeca che esprimono gli interessi degli agricoltori europei a Bruxelles).

Vista e considerata la delicatezza della situazione, secondo Confeuro, sarebbe dunque più proficuo e rispettoso ascoltare le istanze e le problematiche di tutti gli agricoltori e di tutti gli attori del sistema produttivo primario: non è escluso, ad esempio, che molti degli agricoltori che sono in strada a protestare in queste settimane, non siano associati ad alcuna organizzazione sindacale. Infine senza alcuna presunzione, né urgenza, crediamo sia giunto il momento di misurare realmente la rappresentatività delle organizzazione agricole: nonostante viviamo nell’era dell’intelligenza artificiale e delle nuove tecnologie, infatti, non si è in grado di stabilire effettivamente i soci appartenenti alle varie associazioni e organizzazioni. Il tempo degli autoproclami ormai è andato.

È arrivato il momento di chiamare a raccolta tutti gli agricoltori rimasti, perché purtroppo il fatto che si siano drasticamente ridotti di numero è una realtà innegabile (sarebbe già sufficiente vedere il numero delle domande Pac presentate nel 2023). Una realtà allarmante, a nostro giudizio, che deve essere affrontata dalle istituzioni con provvedimenti realmente efficaci e concreti, nella consapevolezza maturata che l’agricoltura rappresenta uno dei pilastri del sistema produttivo italiano. Il governo Meloni ci riuscirà?”.

Così, in una nota stampa, Andrea Tiso, presidente nazionale Confeuro, la Confederazione degli Agricoltori Europei e del Mondo.

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