Acqua. Confagricoltura Piacenza, Con la concentrazione dei fenomeni meteorologici è strategico costruire invasi

PIACENZA – L’Italia sta diventando un Paese povero di acqua e dobbiamo imparare dai Paesi che, avendo poca acqua, hanno fatto molta più squadra fra le istituzioni”, lo ha affermato alla 116^ Fieragricola di Verona il commissario straordinario nazionale per l’emergenza idrica, Nicola Dell’Acqua, protagonista la settimana scorsa del convegno “l’agricoltura nel clima che cambia: acqua, agronomia, allevamento animale, scenari di adattamento al cambiamento climatico”.

“Dobbiamo invasare più acqua, costruendo nuovi invasi e riparando la rete perché non perda, e poi fare politiche anche per la ricarica degli acquiferi”, ha raccomandato il commissario che ha affidato il suo pensiero anche a un comunicato stampa. Fondamentale – per Dell’Acqua – anche il ruolo degli agricoltori, che sono già oggi protagonisti attivi di una gestione sostenibile delle risorse idriche: “gli agricoltori stanno già risparmiando acqua – ha riconosciuto il commissario straordinario -. servono però pianificazioni e serve tempo, perché non si può chiedere all’agricoltura di risparmiare il 50% di acqua o chiedere agli agricoltori di cambiare le colture del Paese”.

“Un plauso e un grazie al commissario che ha il coraggio e la trasparenza di affermare una posizione razionale, ragionevole, ma tuttavia impopolare in questa strana nazione. Cose che le istituzioni faticano ad esplicitare, e che come Confagricoltura non solo affermiamo da tempo, ma che vorremmo anche vedere attuate” – così la componente di giunta nazionale di Confagricoltura, la piacentina Giovanna Parmigiani – che interviene sul tema della gestione della risorsa idrica.

“Con la concentrazione dei fenomeni piovosi, che fanno seguire a periodi siccitosi piogge di breve durata e di grande intensità, è strategico costruire invasi per garantire sicurezza, grazie alla capacità di laminazione di queste infrastrutture e dotare al contempo il territorio delle riserve d’acqua necessarie tanto all’agricoltura quanto agli usi civili. Ruolo che i bacini del nostro territorio hanno già avuto modo di esercitare a vantaggio di una buona parte della popolazione in occasione delle estati siccitose come quella del 2022. Auspichiamo – conclude Parmigiani – che, con tutti gli step necessari, si arrivi alla realizzazione delle infrastrutture che chiediamo per porre fine ad una serie sempre più frequente di emergenze annunciate”.

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