Contoterzisti in assemblea. Al centro di Apima le politiche europee e i redditi del settore

MILANO – Le manifestazioni dei trattori di queste ultime settimane hanno fatto più bene o più male alla categoria degli agricoltori e dei contoterzisti? Per il presidente di Coldiretti Milano, Alessandro Rota, “il lavoro di anni per far crescere l’immagine e la considerazione dell’agricoltura nella società è stato messo a rischio, insieme a un percorso avviato dalle associazioni agricole con le istituzioni europee per rendere sostenibile la transizione ecologica e non un problema per gli agricoltori.

Qualcosa però è successo: sul nostro territorio c’è una minoranza di agricoltori in difficoltà, che sta attraversando un periodo di grande disagio, accentuato con il covid. È nostro compito eliminare quei cavilli burocratici che ostacolano il lavoro nelle nostre campagne”. L’ex presidente di Confagricoltura Milano, Antonio Boselli, ha osservato come la protesta abbia fatto perdere di vista il vero problema della nostra agricoltura, il reddito e l’assenza di marginalità: “Attenzione a parlare contro l’Europa, perché gran parte dei trattori che si vedono nei telegiornali sono stati acquistati grazie a sgravi fiscali e fondi europei”. E aggiunge: “L’Europa impone norme ambientali stringenti agli agricoltori in tempi troppo ristretti, nel frattempo però entrano prodotti da paesi che non impongono le stesse restrizioni. Ma gli accordi commerciali internazionali, come il Mercosur, sono fondamentali per esportare i nostri prodotti di qualità e fare reddito”.

L’assemblea annuale dell’associazione di contoterzisti Apima di Milano, Lodi, Como, Varese è stata l’occasione per una riflessione sulla protesta dei trattori. L’invito del suo presidente, Giuliano Oldani, è stato condiviso anche dalla eurodeputata Isabella Tovaglieri, rappresentate per la Lega del collegio Nord Ovest alle elezioni europee del prossimo giugno. Da remoto ha osservato come “l’approccio ideologico sull’ambiente mantenuto in questi anni dall’Unione europea ci ha costretto a parare i colpi indirizzati all’agricoltura e alla zootecnia”, ha detto riferendosi in particolare al bando dei motori endotermici: “Tanto più che l’incidenza a livello ambientale delle macchine agricole è bassa”. Ha poi ricordato l’obbligo di lasciare incolto il 4% dei terreni per accedere agli aiuti della Pac, la politica agricola comune: “una scelta che riduce la produttività, ci costringe a importare da paesi extra ue che non hanno gli stessi standard qualitativi e va contro la sostenibilità economica delle aziende”. Incalzata dal presidente di UNCAI Aproniano Tassinari sulla legge che dovrebbe istituire l’albo nazionale dei contoterzisti ma che è ferma perché c’è chi vorrebbe che vi rientrassero anche gli agricoltori ha risposto: “Occorrerà cercare un compromesso”. Un compromesso improbabile dal momento che con l’albo si chiede di riconoscere giuridicamente dei liberi professionisti che svolgono l’attività agromeccanica in forma autonoma, con un orientamento e una connessione solo al cliente agricoltore.

Dopo gli interventi degli sponsor (Syneco, Corteva, Claas e CtSmart24) si è infine tornati sul tema della redditività, messo a fuoco dal direttore dell’Osservatorio Contract Logistics del Politecnico di Milano Damiano Frosi che ha chiesto all’Intelligenza Artificiale di scrivere una storia sui contoterzisti. La storia ha l’incipit tipico delle fiabe, e parla di un mondo fantastico dove i contoterzisti “regnano sovrani”. La terra produceva in quantità e abbondanza per tutti, finché è arrivata una crisi e con essa le proteste: “attraverso la gestione di impresa, la raccolta, l’analisi e l’integrazione dei dati raccolti nei campi i contoterzisti hanno risolto la crisi e furono acclamati nuovamente come eroi”.

 

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