La Russia usa il grano come arma non convenzionale; sì a import grano ucraino, ma rivediamo le quote. Lollobrigida ai microfoni di Radio 24

ROMA – Il Ministro Francesco Lollobrigida è intervenuto questa mattina ai microfoni di Radio 24 nell’ambito della trasmissione 24 Mattino. I temi trattati sono stati numerosi, a partire dalla situazione dei dazi sul grano russo.

“La Russia sta utilizzando anche la produzione agricola come arma accanto alle armi convenzionali per combattere una guerra ingiusta di invasione contro l’Ucraina. E’ insostenibile immaginare che i prodotti provenienti dall’Ucraina possano avere dei dazi e non possano averli quelli invece che provengono dalla Russia che hanno invaso i nostri mercati, abbattendo il prezzo dei prodotti cerealicoli. Andava fermato questo tipo di invasione e l’utilizzo di alcune commodities come arma per creare disagio ad un pezzo del nostro mondo produttivo. Poi è evidente che basta guardare il prezzo del grano e il prezzo del pane per capire che in mezzo c’è anche un problema che dobbiamo analizzare. Quindi i trasformatori, che hanno tutto il diritto di chiedere i giusti approvvigionamenti dovrebbero spiegare questo delta perché il prezzo del grano si abbassa ed il prezzo del pane rimane o invariato o addirittura in qualche modo si alza. Su questo faremo tutte le verifiche. Ci sono stati momenti di vantaggio per i trasformatori che hanno pagato il grano meno è giusto riequilibrare la filiera senza voler in alcun modo danneggiare il nostro settore imprenditoriale crediamo nell’equità che va ricercata. E comunque non siamo disponibili a immaginare che si avvantaggi la Russia dal punto di vista delle sue produzioni con le quali ovviamente crea ricchezza e crea la possibilità di acquistare nuove armi per continuare a sostenere una guerra sbagliata contro l’Ucraina”. Lo ha detto Francesco Lollobrigida, ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, a 24 Mattino su Radio 24.

Grano ucraino: Limiti a export ucraino, grano sarà escluso

“Abbiamo lavorato anche in questi giorni a Bruxelles per arrivare ad una situazione di compromesso che mette in condizione di guardare ad un range temporale di calcolo più ampio, e quindi ovviamente impatterà in quota parte sull’export ucraino, ma con un impatto molto inferiore a quello previsto da scelte più estreme che noi comprendiamo possano essere l’auspicio in particolare di alcune nazioni come la Polonia, o quelle a confine e in particolare con l’Ucraina, ma che sarebbero in questo momento devastanti per l’export ucraino. Dall’altra parte dobbiamo andare incontro alle esigenze dei nostri agricoltori, che non possono vedere i prezzi dei loro prodotti scendere a causa di importazioni che possono essere eccessive sia nel quantitativo, sia nel prezzo in cui viene venduto quel prodotto, e su questo dobbiamo evidentemente lavorare per ottenere una mediazione che sia la più giusta possibile”. Alla domanda su un possibile controllo più rigido sui prezzi anche per il grano ucraino, il ministro afferma a Radio 24: “Ci sono la posizione della Polonia, dell’Ungheria su questo tema, ma più per rispondere a questioni di politiche interne loro. A mio avviso non si rientrerà su questo, i controlli saranno più serrati, perché è evidente che non possiamo mettere in condizione i nostri produttori cerealicoli di avere un grano a questo prezzi. Le percentuali d’ingresso del grano russo diminuiranno drasticamente, ed evitando le triangolazioni con paesi come Francia, Polonia e Ungheria, serviranno e saranno molto efficaci per ricollocare in una condizione migliore il prezzo di questo prezioso elemento che è il grano”. Lo afferma Francesco Lollobrigida, ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, a 24 Mattino su Radio 24.

Etichetta vini: già oggi attendiamo nella modifica

“Alcuni mesi fa ero con il collega De Castro, al congresso mondiale degli enologi, quando abbiamo scoperto questa farneticazione che costringeva le aziende a ristampare le etichette ed a cambiare le macchine per stamparle per una parola che doveva essere tradotta invece della i d’ingredienti doveva essere scritto in ogni lingua conosciuta. Questa modifica l’abbiamo considerata fin dall’inizio illogica e le cose illogiche l’Italia non le sostiene. Quindi abbiamo derogato dalla norma europea dando la possibilità ai nostri imprenditori di salvaguardare le loro produzioni, finché poi parallelamente lavorando in Europa abbiamo convinto quelli che l’avevano sostenuta che questa norma era sbagliata. Oggi potrebbe arrivare questa modifica che abbiamo già ottenuto a parole, però finché non le vediamo scritte, ci fidiamo poco delle burocrazie, quando dimostrano, nel tempo, di non essere affidabili. Oggi noi pretendiamo chiarezza e vogliamo vederlo scritto, nel frattempo, i nostri imprenditori non devono temere perché l’Italia si muove in anticipo e quindi la deroga continueremo a darla finché non vedremo questo pezzo di carta”. Così Francesco Lollobrigida, ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, a 24 Mattino su Radio 24.

“Semplificazioni, controlli, equa distribuzione del valore e alcuni interventi per agevolare il mondo agricolo anche nella possibilità di avere più velocemente quello di cui hanno diritto, cioè il sostegno al reddito attraverso la PAC e le incentivazioni. Saranno questi alcuni dei punti dell’ossatura del decreto ma ci saranno anche altre norme sul mondo del lavoro sullo sfruttamento dei lavoratori. Arriverà subito dopo Pasqua, dopo un confronto con il mondo degli agricoltori lo porteremo in Consiglio dei Ministri e poi in Parlamento”. Lo ha detto Francesco Lollobrigida, ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, a 24 Mattino su Radio 24.

Peste suina: Rivedremo processo, nostre aziende penalizzate in Europa dalla peste suina

“Dobbiamo sensibilizzare l’Europa che questa è una pandemia che va affrontata in termini generali evitando che alcune nazioni si avvantaggino dal blocco del mercato di altre. Abbiamo un commissario e delle norme per de popolare il veicolo principale che continuano ad essere i cinghiali, abbiamo inserito altri 3 sub-commissari per aiutarci in questa vera e propria guerra, contro questa patologia che mette in ginocchio spesso gli allevamenti e tutte le filiere collegate. Dobbiamo agire in fretta e rivedere il processo perché noi abbiamo aziende sicurissime che però si trovano in zone rosse a cui non può accedere in nessuna maniera la patologia ma che vengono limitate nell’export e si costringono addirittura gli imprenditori agli abbattimenti”. Lo ha detto Francesco Lollobrigida, ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, a 24 Mattino su Radio 24.

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