Olive da tavola, produzione ferma a 70 mila tonnellate. Serve Piano strategico nazionale per tenere testa a Paesi Mediterraneo

ROMA – Le organizzazioni dei produttori delle olive da mensa hanno consegnato a Patrizio La Pietra, sottosegretario al Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste un documento ufficiale, contenente diverse proposte per la crescita della competitività del comparto Olive da mensa nazionale e per l’attivazione di un Piano Strategico nazionale.

A rappresentare le OP oliva da mensa c’era Nazzario D’Errico in un sinergico lavoro tra i parlamentari rappresentati dalla senatrice Gisella Naturale, presidente dell’intergruppo, gli esponenti delle Aop, dell’Università con Maurizio Servili e un attento La Pietra, che si è mostrato molto interessato e disponibile a raccogliere le istanze.

Preziosi tutti i contributi, anche quelli dei presenti in sala, quale quello di Riccardo Gucci, docente di Coltivazioni Arboree all’Università di Pisa.
Fermo restando i punti di forza del comparto nazionale, che esprimono una indubbia potenzialità di crescita, dalle relazioni illustrate, univoco il dolersi di un sistema ormai fermo da troppi anni con diversi punti di debolezza, sia nella produzione olivicola (con una media annuale di 70 mila tonnellate circa) che nei consumi interni (119 mila tonnellate), mentre dall’altra parte si registra una forte crescita nei paesi del Mediterraneo, come Egitto, Algeria, Turchia, oltre quelli storici Spagna e Grecia.
I tanti buoni propositi dell’ultimo decennio di intervenire in maniera strutturale, purtroppo, non hanno trovato riscontro.
E’ proprio per questa ragione che si è sentito il dovere di ascoltare direttamente le Op dei diversi territori con un confronto aperto e propositivo che ci ha permesso di valutare le diverse criticità, ma anche di raccogliere una serie di proposte utili per elaborare un piano integrato nazionale:
Qualificazione delle produzioni olivicole: regolamentare le procedure per il riconoscimento della qualità certificata delle olive da mensa – Origine in etichetta – Sostegno delle produzioni a Dop / IGP (promuovere e attivare corsi riconosciuti per assaggiatori e capo panel) – gruppi Panel test legati alle Dop territoriali e ai Consorzi di tutela riconosciuti.
Revisione del Piano Olivicolo Nazionale al fine di favorire interventi strutturali per il comparto da mensa: investimenti, formazione professionale operatori/tecnici, conversione degli oliveti da olio, nuovi impianti specializzati, impianti irrigui.
Per le OP da mensa riconoscere un nuovo tetto minimo di risorse (vincolato alla VPC) da assegnare in coerenza alle procedure previste dai P.O. OCM – Reg. UE 2021/2115, in particolare per le OP che producono olive da mensa a D.O.P. e certificate da enti accreditati.
Analisi del comparto: istituzione di un Osservatorio nazionale per la gestione dei dati quali – quantitativi del sistema produttivo e del mercato – revisione procedure dichiarazione fascicoli aziendali – attivazione di una borsa merci nazionale per la quotazione dei prezzi alla vendita al fine di rispondere ad un mercato in forte crescita che sta generando interessi economici rilevanti.
A fronte di una rilevante ‘’importazione’’ di olive è opportuno rafforzare il sistema dei controlli a tutela dell’origine italiana nella fase della “produzione” e di “mercato”, dove si registrano maggiormente tali fenomeni al fine di garantire tracciabilità e trasparenza al consumatore.
Piano di comunicazione nazionale al fine di informare il consumatore circa gli aspetti nutrizionali, salutistici e sensoriali che il prodotto esprime in un’ottica di promozione del made in Italy e per l’affermazione di un branding Italia.
Sostenere l’innovazione di prodotto-processo, favorendo l’interazione tra “ricerca scientifica” e “settore produttivo” in un’ottica di “sostenibilità ambientale”.
Istituzione di un fondo rischi per le calamità naturali con pagamenti agevolati sulle polizze assicurative – facilitazione alle OP per l’accesso al credito con il sistema tipo Confidi sia per la gestione finanziaria dei Piani Operativi, sia per il sostegno agli investimenti strutturali.
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